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Borsa: settimana in ripresa per l’Europa

Continua a viaggiare a ritmi sostenuti l’indice di Siderweb

A fronte del miglioramento della situazione economica globale, e in particolare della crescente domanda d’acciaio, anche i rendimenti sui mercati finanziari delle principali aziende siderurgiche mondiali ne risentono in positivo. Nell’ultima settimana lo Steel Stock Index di siderweb continua il suo trend al rialzo, facendo registrare per la terza volta consecutiva un aumento sopra il 4%. Nel dettaglio, il 71% dei titoli dell’indice hanno aumentato il loro valore negli ultimi sette giorni, contro solamente sedici titoli in discesa.
Risulta invece sorprendentemente in controtendenza l’Iron&Steel Index (-1,10%), unico tra i principali indici analizzati che ha fatto registrare un calo. Quarta settimana di crescita per DJ (+1,13%) ed Eurostoxx (+1,79%), mentre si riprendono dalle ultime variazioni negative SSE Shanghai (+0,40%), FTSE MIB (+1,17%) e NYSE (+1,03%).

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Euro, dollaro e yuan cinese

Durante gli ultimi sette giorni i cambi delle tre principali valute del paniere non hanno subito grandi variazioni, ma solamente leggeri aggiustamenti con la moneta europea che si è lievemente apprezzata nei confronti delle altre due e quella statunitense che ha perso valore.
Per le aziende quotate in dollari la settimana non è stata delle migliori, tenendo conto delle recenti performance a cui ci hanno abituato: sono cinque su sedici i titoli con un rendimento al ribasso, mentre undici quelli che aumentano. Il rendimento medio rimane comunque positivo (+1,98%). Da segnalare che le due aziende brasiliane sono le migliori del gruppo di compagnie quotate in dollari americani: CSN entra in «top3», mentre Vale sembra aver superato il difficile momento seguito al crollo della diga brasiliana di cui abbiamo parlato nelle scorse edizioni, anche se in futuro sarà costretta ad un cospicuo risarcimento.
Exploit della valuta europea dove tutte le dieci aziende mostrano una crescita ad un tasso medio del 3,45%. Tra di esse spicca il +6,86% della tedesca Salzgitter, nonostante non rientri fra le migliori tre settimanali.
Al contrario, andamento negativo sui mercati finanziari dei titoli cinesi, con gli investitori turbati dalle preoccupazioni per la scarsità di materie prime nella nazione: cinque aziende su sei sono in discesa, mentre si salva solo Rizhao Steel. Il tasso di decremento medio tocca il -3,33%. Unica nota positiva la prima posizione in «top3» da parte di China Steel (quotata però in dollari taiwanesi).
Due terzi delle aziende che in settimana perdono terreno appartengono dunque ad USA e Cina. Nonostante esse abbassino il rendimento medio dell’indice di Siderweb, sono l’Europa ed il resto del mondo a trainare la sua performance al +4,07%.

Top & flop

L’Europa, nonostante gli ottimi rendimenti, non possiede aziende tra i primi tre migliori tassi di crescita settimanali, mentre la Cina occupa due delle tre posizioni tra i peggiori. Alti e bassi, invece, per due delle tre aziende turche analizzate, occupando i secondi posti di entrambe le graduatorie.
«Top3» settimanale capitanata da China Steel con uno straordinario aumento sopra i 15 punti percentuali: il valore del titolo ha avuto un’impennata settimanale che l’ha portato a toccare i massimi storici. Segue al secondo posto la turca Erdemir (+10,58%), il cui titolo è in una fase di crescita dall’inizio del nuovo anno, anche se non si era mai distinto tra i migliori tre rendimenti. Terzo posto per Companhia Siderurgica Nacional (+9,19%). Anch’essa continua il suo trend di crescita iniziato negli ultimi mesi che ha avuto un boom particolare con l’acquisizione di CSN Mineracao, la quale le aveva già consentito di raggiungere la vetta della nostra classifica qualche settimana fa. Il valore del titolo sta viaggiando sui massimi storici e gli analisti pensano non abbia ancora raggiunto il picco.
La «flop3», invece, questa settimana parla cinese. -10,61% è il rendimento peggiore fatto segnare da Xinjiang Bayi Iron&Steel dopo che nella scorsa rilevazione era in positivo addirittura del 12,66%. L’altra posizione occupata da un’azienda cinese è la terza con Hunan Valin (-4,79%) che purtroppo non è nuova in questa classifica. L’azienda, però, presentava uno dei tre migliori rendimenti nella prima edizione del 2021 di Acciaio in borsa, dove abbiamo analizzato il periodo dicembre 2020 – marzo 2021. Dopo essere cresciuto ad inizio anno, il titolo sta subendo nel recente passato dei rallentamenti. Le due posizioni sono intervallate da un’altra azienda turca: Ozbal Celik Boru Sanayi che perde il 5,94% e si mostra in controtendenza rispetto all’incremento della scorsa rilevazione.

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Acciaio d’Italia

Occhi puntati in queste settimane sulle città di Taranto e Piombino. Nella prima, l’entrata pubblica dello Stato nell’ex Ilva (400 milioni di euro ed una quota pari a circa il 38%) sembra voler mettere le cose in chiaro sulle intenzioni di far ripartire la produzione. Sarà però decisivo in questo senso il Consiglio di Stato del 13 maggio nel quale si discuteranno i ricorsi di Arcelor e dell’Ilva contro la sentenza del Tar di Lecce che imponeva lo spegnimento dell’impianto perché pericoloso per la salute umana. Spostandoci più a nord fino a Piombino, troviamo i due stabilimenti di JSW e Liberty affrontare due differenti problematiche. Da un lato la holding indiana ha visto respingere dal ministro Giorgetti il piano industriale che ha presentato a fine gennaio ed anche qui lo Stato sta valutando una partecipazione in JSW Steel Italy attraverso Invitalia. Per quanto riguarda invece Liberty, il governo britannico ha rifiutato una richiesta di sostegno all’azienda di 170 milioni di sterline dopo che il crollo di Greensill Capital, principale finanziatore della casa madre di Liberty GFG Alliance, ha gettato ombre sul futuro della società.

Le principali iniziative green in atto nel mondo siderurgico

La World Steel Association, attraverso il suo direttore di sicurezza, ambiente e tecnologia Andrew Purvis e il direttore delle comunicazioni e politiche pubbliche Nicholas Walters, ha fatto il punto sulle principali iniziative in atto per ridurre le emissioni di carbonio nella produzione di acciaio. Tra le aziende presenti nella nostra analisi, segnaliamo le seguenti operazioni:

  • ArcelorMittal sta portando avanti il progetto per la costruzione in Belgio di un impianto che converte in etanolo i gas di scarico delle acciaierie, tecnologia che tra l’altro potrebbe essere sfruttata anche in altri settori;
  • Evraz che con il Rocky Mountain Steel in Colorado produce acciaio sfruttando l’energia solare;
  • Nucor che in Missouri sfrutta invece un’altra fonte rinnovabile: l’energia eolica;
  • Tata Steel con l’iniziativa HIsarna il cui scopo è quello di produrre ferro senza cokeria;
  • Thyssenkrupp e Nippon Steel Corporation hanno svolto dei test per l’impiego di idrogeno in un impianto con altoforno.

Infine, trasversalmente al settore automotive, è stato firmato un accordo tra Volvo e il produttore d’acciaio svedese SSAB per la realizzazione di veicoli in acciaio privo di combustibili fossili che utilizzeranno l’idrogeno come fonte di energia. Il progetto, previsto su piccola scala entro il 2022, mira ad una produzione di massa nei prossimi anni e SSAB ha dichiarato di voler fornire al mercato acciaio privo di fossili su scala commerciale nel 2026.

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