18 maggio 2020
In controtendenza lo Steel Stock Index di siderweb che avanza dell’1,9% contrapponendosi al ribasso dei principali listini mondiali, e soprattutto, al -9,9% dell’indice americano Iron&Steel. Positiva la settimana per le società australiane, arabe e indiane mentre sono giorni pesanti per i gruppi statunitensi ed europei.
Top e flop
Medaglia d’oro per la giapponese Kobe Steel con +6,8%. Il terzo più grande produttore siderurgico giapponese ha registrato una perdita netta di 68 miliardi di yen alla fine dell’anno fiscale concluso a marzo 2020 contro un utile di 35 miliardi di yen dell’anno precedente. Per far fronte a tali perdite ed al rallentamento dell’economia a causa della pandemia, il gruppo ha annunciato il taglio di un terzo delle spese in conto capitale mantenendo solo spese ed investimenti necessari all’attività produttiva che è comunque diminuita del 20-30%. Medaglia d’argento per Rio Tinto con +5,3% che beneficia del rialzo dei prezzi del minerale di ferro. Il prezzo del ferro cinese ha infatti superato i 90 dollari/tonnellata dopo che il governo di Pechino ha dichiarato un rimbalzo della produzione industriale ad aprile dopo lo stop a causa del coronavirus. Un boom del +13% nei primi 10 giorni di maggio ha fatto raggiungere le 2,1 milioni di tonnellate di acciaio grezzo prodotto dalla Cina, raggiungendo il massimo dell’anno ed erodendo le scorte di minerale. Infine, medaglia di bronzo per la turca Ozbal Celik con +4,7%.
Passando alle peggiori performance, pesante la settimana per Salzgitter con -24,1% dopo i risultati del primo trimestre. Le perdite per azione sono raddoppiate a 0,83 euro nonostante i ricavi pari a 2,1 miliardi di euro siano stati superiori delle aspettative degli analisti. Tuttavia, i risultati del trimestre hanno portato gli analisti a rivedere, al ribasso, le stime annuali per il gruppo che ora si attendono un peggioramento delle perdite a 3,21 euro ad azione contro i 2,77 precedentemente stimati. Attualmente, il target price medio è di 12,09 euro ad azione con un minimo di 4,07 euro ed un massimo di 33,00 euro. Al ribasso del 23,1% anche il colosso indo-olandese ArcelorMittal dopo che Moody’s ha tagliato il rating del gruppo portandolo alla classe “junk” ovvero spazzatura. Moody’s accompagna il downgrade affermando che «le debolezze del profilo creditizio di ArcelorMittal, inclusa la sua esposizione a mercati finali ciclici come l'industria automobilistica, dei macchinari e delle costruzioni, lo hanno reso vulnerabile ai cambiamenti del clima di mercato in queste condizioni operative senza precedenti». Infine, terza peggior performance per la statunitense Allegheny Technologies con -16,8%.
Sotto la lente
Continua la fase negativa di thyssenkrupp che anche questa settimana perde oltre il 16%. Dopo le pesanti dichiarazioni societarie della scorsa settimana che affievolivano le speranze di ripresa dopo la vendita del settore ascensori, arrivano i risultati del secondo trimestre dell’anno fiscale 2019-20. Il coronavirus impatta sul gruppo facendo scendere dell’8% gli ordini e portando i ricavi di vendita a 15,9 miliardi di euro, in calo del 4% rispetto al 2019 generando quindi una perdita netta di 948 milioni di euro. Per di più le stime per il terzo trimestre non sono incoraggianti e prevedono il peggioramento della perdita.
Made in Italy
Ribasso a due velocità per le società siderurgiche italiane. Danieli scende dello 0,9% mentre va peggio a Tenaris che perde il 7,2%. La pandemia mondiale che ha scalfito l’industria petrolifera ha manifestato i suoi effetti nei risultati del primo trimestre 2020 di Tenaris che ha subito una perdita di 666 milioni di dollari contro un utile di 243 del primo trimestre 2019 nonostante le vendite nette si siano mantenute piuttosto stabili a 1,76 miliardi di dollari.
7 febbraio 2025
Nuova edizione del siderweb TG. Credits: archivio siderweb; World Steel Association media library.
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