
Commercio estero in calo nel 2019
In contrazione sia l’import sia l’export siderurgico italiano
18 marzo 2020
Un doppio segno meno. Sia all’import, sia all’export. Si chiude così il 2019 per il commercio estero siderurgico nazionale. Secondo i dati Istat elaborati dall’Ufficio Studi di siderweb, infatti, tra gennaio e dicembre dell’anno scorso le importazioni nazionali di materie prime, semilavorati e prodotti finiti in acciaio sono scese del 2,8%, mentre le esportazioni si sono ridotte in misura più contenuta (-0,6%), provocando una (seppur lieve) una diminuzione del deficit commerciale nazionale. Nel periodo preso in esame, infatti, l’import ha superato l’export per 10,21 milioni di tonnellate, contro i 10,93 milioni di tonnellate del 2018, con una diminuzione dello squilibrio commerciale di 720mila tonnellate.
Importazioni – Le importazioni l’anno scorso sono scese sotto i 29 milioni di tonnellate, fermandosi a 28,869 milioni di tonnellate, 827mila tonnellate in meno dell’anno precedente. Quattro delle cinque categorie prese in considerazione mostrano una contrazione: -22,8% per l’import di lunghi (2,608 milioni di tonnellate), -8,8% per le materie prime (8,404 milioni di tonnellate), -7,9% per i tubi (813mila tonnellate) e -0,3% per i piani (12,236 milioni di tonnellate). In controtendenza solo i semilavorati (+22,0% a 4,808 milioni di tonnellate).
Esportazioni – L’export perde 108mila tonnellate rispetto al 2018, arrestandosi a quota 18,655 milioni di tonnellate. La riduzione è da imputarsi alla diminuzione delle vendite all’estero di piani (-4,1% a 6,649 milioni di tonnellate) e di materie prime (-1,6% a 679mila tonnellate), mentre semilavorati (+5,7% a 1,413 milioni di tonnellate), lunghi (+0,7% a 6,424 milioni di tonnellate) e tubi (+2,0% a 3,490 milioni di tonnellate) vedono i propri volumi crescere.
siderweb TG. Edizione del 13 giugno 2025

13 giugno 2025
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