
Acciaio, nuove misure Ue
I contenuti della proposta della Commissione, i documenti e le reazioni di associazioni e aziende
7 ottobre 2025 Translated by Deepl
Solo il 10% dell’acciaio utilizzato nell’Unione europea potrà essere importato senza tariffe. Lo ha annunciato il commissario europeo all’Industria Stéphane Séjourné, intervistato da Bloomberg Television, spiegando che le nuove misure di difesa fanno parte di un piano pensato per rilanciare i produttori locali.
Il meccanismo introdurrà dazi del 50% – il doppio rispetto all’attuale livello – su tutte le importazioni di acciaio oltre una determinata quota. «Restiamo aperti – ha detto Séjourné –, ma nel frattempo proteggeremo i nostri mercati».
Il commissario ha riconosciuto che si tratta di una misura straordinaria: «Una clausola molto restrittiva, senza precedenti in Europa ma adeguata alla situazione. Situazione che riguarda 350.000 posti di lavoro diretti e 1,5 milioni di posti indiretti».
Secondo Séjourné, la misura è «compatibile con le regole della Wto» e obbliga i principali partner commerciali ad avviare un confronto con Bruxelles. «Non abbiamo trovato un accordo sul settore siderurgico con gli Usa e vogliamo un accordo – ha spiegato –, ma nel frattempo ci sarà un dazio al 50% sull’acciaio statunitense e restrizioni alle importazioni dal resto del mondo. È giusto procedere in questo modo».
Già questa mattina, prima della sua presentazione al Parlamento europeo di Strasburgo, il commissario aveva dichiarato ai giornalisti che «l’industria siderurgica europea era sull’orlo del collasso. La stiamo proteggendo affinché possa investire, decarbonizzare e tornare competitiva».
Nel pomeriggio (alle ore 15:55) Séjourné, attraverso un post sulla piattaforma social X, pubblicato prima in inglese e poi in francese, ha inoltre sottolineato come le nuove misure siano state concepite dalla Commissione per «salvare le acciaierie e i posti di lavoro europei». Pertanto, viene ridotta «della metà la quota di acciaio importato dall'estero» e sono raddoppiati «i dazi doganali (dal 25% al 50%)». Il commissario ha quindi concluso scrivendo: «Questa è la nuova clausola di salvaguardia sull'acciaio. Questa è la reindustrializzazione dell'Europa».
L’ufficialità
La Commissione europea nel tardo pomeriggio ha ufficializzato la sua proposta di misure volte a «proteggere il settore siderurgico dell'Ue dagli effetti negativi della sovraccapacità produttiva a livello mondiale» e svelato una strategia operativa coerente con quanto trapelato nelle scorse ore: minori quote d’esenzione, dazi più alti per le quantità in eccesso, obblighi di certificazione melt and pour.
Le principali novità, come anticipato da siderweb, riguardano la limitazione dei volumi importabili senza incappare nei dazi a 18,3 milioni di tonnellate all’anno, circa il 47% in meno rispetto alla quota di 30,5 milioni di tonnellate dei contingenti siderurgici del 2024. Raggiunti questi volumi in ingresso, scatteranno dunque le tariffe, passate dal 25% al 50%.
In questo sistema di quote, pertanto, non sono previsti limiti specifici per Paese, anche se la Commissione si riserva la possibilità di stabilirli in un secondo momento se ritenuto necessario. Inoltre, viene introdotto l’obbligo per gli importatori di indicare dove l’acciaio è stato fuso e colato, in modo da evitare possibili scappatoie e l’aggiramento dei dazi.
Per stabilire le quote l’Esecutivo Ue ha preso come riferimento il 2013, considerandolo l’anno nel quale hanno iniziato a manifestarsi gli effetti negativi della sovraccapacità globale. Dunque, applicando al consumo europeo del 2024 la quota di mercato dell’import del 2013 si ottiene il volume annuo di 18.345.922 tonnellate, ripartito per categoria di prodotto sulla base dei flussi registrati nel periodo 2022-2024.
La Commissione, inoltre, ha sottolineato come la siderurgia comunitaria stia facendo i conti con un’offerta globale di circa 620 milioni di tonnellate e stimata in 721 milioni entro il 2027, pari a cinque volte il consumo dell’Ue, e che questo contesto stia generando sul comparto una forte pressione «dovuta a livelli insostenibili di sovraccapacità globale», soprattutto da parte della Cina.
La proposta presentata oggi rappresenta «il primo passo affinché la nostra industria riacquisti competitività», ha rimarcato Stephane Séjourné, come riportano diverse testate internazionali.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato: «Un settore siderurgico forte e decarbonizzato è fondamentale per la competitività, la sicurezza economica e l'autonomia strategica dell'Unione europea. La sovraccapacità globale sta danneggiando la nostra industria. Dobbiamo agire subito: esorto il Consiglio e il Parlamento a procedere rapidamente. La Commissione continuerà a collaborare con l'industria per proteggere e creare posti di lavoro di qualità, nonché con gli Stati membri e i partner globali, anche a livello di Wto, per trovare soluzioni a lungo termine alle sfide comuni».
Anche se ad essere citata esplicitamente è stata la sola Cina, questa mossa dell’Unione si inserisce anche nel quadro delle trattative con gli Stati Uniti sul commercio d’acciaio, dato che l’accordo di luglio non comprendeva le tariffe volute da Trump su acciaio e alluminio.
Le parti, infatti, sarebbero impegnate nelle trattative e queste nuove misure potrebbero rappresentare una nuova base di partenza per i prossimi tavoli con Washington. Lo stesso commissario Sefcovic, ovvero colui il quale sta portando avanti i negoziati, in una sua dichiarazione ha lasciato trapelare questo intento, dichiarando: «Il commercio dell’Ue si basa su una concorrenza leale e basata su regole, e questa misura aiuterà la nostra industria siderurgica a competere lealmente in un contesto di crescente sovracapacità globale».
I documenti
Staff Working Document: documento tecnico di accompagnamento alla proposta di regolamento, con analisi di contesto, dati economici e valutazioni di impatto.
Raccomandazione di decisione del Consiglio: proposta con cui la Commissione chiede al Consiglio di autorizzare l'apertura di negoziati in sede Wto per modificare le concessioni tariffarie dell’Ue su alcuni prodotti siderurgici.
Allegati tecnici della raccomandazione precedente: contengono sia i principi guida dei negoziati Wto sia l'elenco delle categorie di prodotti siderurgici interessati (con i codici doganali).
Proposta di Regolamento Parlamento/Consiglio: il cuore del pacchetto legislativo, cioè la proposta di nuovo regolamento Ue sull'acciaio.
Allegati tecnici alla proposta di regolamento: includono l'elenco delle categorie di prodotti siderurgici interessati (con i codici doganali).
Le prime reazioni
Eurofer: «Misura attesa da tempo, base per una ripresa del dialogo con gli Usa»
Le misure sono state accolte con entusiasmo da Eurofer, che in una nota ha rimarcato come si tratti di una «proposta attesa da tempo per difendere con forza il comparto, nel pieno rispetto delle norme della Wto, dalle importazioni sleali che invadono il mercato Ue». L’associazione dei siderurgici europei, quindi, ha sollecitato il Parlamento europeo e il Consiglio ad «adottarle con urgenza per consentirne l'entrata in vigore all'inizio del 2026».
Il direttore generale di Eurofer, Axel Eggert, ha quindi espresso grande favore e pieno sostegno alla nuova misura commerciale, in quanto «si tratta di un importante passo avanti per la difesa del settore e costituisce una chiara prova che il dialogo strategico sull'acciaio» ed «è fondamentale per preservare non solo il settore e la sua forza lavoro, ma anche la spina dorsale dell'indipendenza industriale e della transizione verde dell'Ue».
L’associazione sottolinea anche che a differenza dei dazi Usa, che impongono aliquote del 50% su tutte le importazioni di acciaio e sono state giustificate unilateralmente per motivi di sicurezza nazionale, queste misure europee sono conformi al diritto internazionale e si basano sull'articolo 28 dell'Accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (Gatt).
L'obiettivo finale è quindi «consentire alle nostre acciaierie di tornare a operare a un tasso di utilizzo sostenibile dell'80-85%. Attualmente, i nostri impianti funzionano a livelli di utilizzo insostenibili, pari a circa il 65%, provocando chiusure e licenziamenti, mentre un terzo della domanda europea di acciaio è soddisfatta da importazioni a basso costo e ad alta intensità di carbonio. La misura fornisce anche una parte della visibilità di cui le aziende hanno bisogno per perseguire i loro investimenti nella decarbonizzazione», ha aggiunto Eggert.
Il nuovo strumento, inoltre, includendo anche la clausola melted and poured per tracciare il paese di origine dell'acciaio, «evita elusioni e protegge in modo più efficace dagli effetti di ricaduta della sovraccapacità globale».
Infine, Eggert si dice fiducioso affinché le nuove disposizioni «gettino le basi per un rinnovato dialogo con l'amministrazione Trump al fine di revocare gli attuali dazi del 50% sulle importazioni di acciaio dell'Ue». Dunque, per «creare tutte le condizioni necessarie al successo della decarbonizzazione è necessario che la nuova misura commerciale sia seguita da un'attuazione altrettanto ambiziosa degli altri pilastri del piano d'azione per l'acciaio e i metalli, comprese le misure relative ai prezzi dell'energia, ai mercati pilota per i contenuti ecologici europei, al Cbam, alle esportazioni di rottami e ai posti di lavoro di qualità», ha concluso Eggert.
Federacciai: «Bene lo scudo commerciale, ma servono anche Buy European e revisione del Cbam»
Positiva, ma non priva di riserve, la reazione di Federacciai, la federazione delle imprese siderurgiche italiane. L’associazione ha accolto con favore la proposta della Commissione europea, definendola «una misura complessivamente positiva» e utile a rafforzare la competitività e la capacità produttiva del sistema siderurgico nazionale.
Restano però alcuni punti critici. In particolare, desta preoccupazione il passaggio che richiama la necessità di discutere le nuove misure in sede Wto: secondo Federacciai ciò «significherebbe di fatto dover negoziare con la Cina misure concepite per contrastarne le pratiche commerciali distorsive. È un tema che andrebbe invece affrontato e discusso in sede di Parlamento europeo».
L'associazione sottolinea inoltre che lo «scudo commerciale» da solo non basta, ma va «accompagnato da strumenti coerenti e complementari, come l’introduzione del Buy European – che garantisca almeno il 60% di acciaio europeo negli appalti pubblici – e da una revisione del Cbam, in particolare per quanto riguarda l’abolizione delle quote gratuite, che rischia di mettere in difficoltà anche altri comparti strategici dell’industria di base».
Alexander Julius (Eurometal): «Le misure rischiano di aggravare la crisi del manifatturiero»
Alexander Julius, presidente di Eurometal, intervistato da BBS News, ha riconosciuto che le nuove misure dell’Ue rafforzano la protezione della siderurgia di base, ma ha messo in evidenza un limite rilevante: il provvedimento non considera la crescita massiccia delle importazioni di prodotti trasformati in acciaio. «Parliamo di oltre il 60% delle esportazioni indirette dalla Cina verso l’Ue, con volumi che crescono a ritmi del 20% annuo», ha spiegato.
Secondo Julius, se approvate nella forma attuale, le misure rischiano di aggravare la crisi del manifatturiero europeo, aumentando i costi per l’industria interna e accentuando lo svantaggio competitivo rispetto ai prodotti finiti importati. Per questo invita a estendere le restrizioni anche ai cosiddetti "derivati dell’acciaio": «Se non sarà fatto, mi chiedo a chi venderanno il loro acciaio i produttori europei in futuro».
Il presidente dell’associazione europea dei distributori siderurgici ha inoltre avvertito che le nuove regole potrebbero provocare ritorsioni internazionali. «È l’effetto tipico del protezionismo, e lo vediamo ovunque nel mondo», ha osservato. Il vero nodo, però, resta la sovraccapacità globale: «Già dal prossimo anno stimiamo un eccesso produttivo di 700 milioni di tonnellate, in gran parte provenienti dalla Cina. È questo il problema da affrontare, ed è la ragione per cui l’Ue ha deciso di intervenire. Ma la domanda è: cosa succederà dopo? È quasi certo che arriveranno contromisure».
ArcelorMittal: «Decisione essenziale per la sopravvivenza del settore»
ArcelorMittal ha dichiarato in una nota di accogliere con favore le proposte della Commissione europea volte a rafforzare la difesa commerciale. L'azienda ha definito il nuovo sistema di quote e dazi «essenziale alla sopravvivenza del settore europeo dell'acciaio», colpito da una crisi profonda dovuta all’afflusso di importazioni a basso costo, al calo della domanda e a un contesto economico sfavorevole.
Il Ceo Aditya Mittal ha espresso «sollievo» per l’intervento della Commissione e ha ringraziato Bruxelles e gli Stati membri per aver «compreso la gravità della situazione e agito in modo deciso e adeguato», indicando che il provvedimento segna un passo verso «un futuro molto più solido» per l’acciaio europeo e per il manifatturiero in generale.
Sulla stessa linea, Geert Van Poelvoorde, Ceo di ArcelorMittal Europe: «ArcelorMittal e i produttori siderurgici europei sono stati ascoltati», ha detto, auspicando una rapida attuazione delle misure e richiamando allo stesso tempo l'attenzione sulla necessità di una revisione del Cbam entro la fine dell'anno. «Ci auguriamo che la proposta di misure di difesa commerciale presentata oggi sia segno che le nostre preoccupazioni saranno prese in considerazione nelle prossime misure che saranno annunciate, in linea con il contenuto del Piano d'azione per l'acciaio. C'è ancora molto da fare per garantire condizioni di concorrenza eque ai produttori di acciaio europei. Tuttavia, la proposta odierna, associata a un Cbam efficace, contribuirà ad arrestare il declino dell'industria siderurgica in Europa», ha concluso Van Poelvoorde.
Outokumpu: «Passo decisivo, ma servono limiti per Paese»
Molto favorevole anche la reazione di Outokumpu, produttore di acciaio inossidabile con sede a Helsinki, in Finlandia. In un comunicato l’azienda ha definito le misure della Commissione «un passo decisivo per salvaguardare la base industriale europea, garantire stabilità economica e sostenere la transizione verde».
Tra i punti salienti, l’azienda finlandese sottolinea la riduzione delle quote di salvaguardia fino al 50%, l’aumento dei dazi dal 25% al 50% oltre le soglie, l’introduzione dell’obbligo di certificare il Paese di fusione e colata e la decisione di rendere le misure permanenti, pur con revisioni periodiche per mantenerle allineate alla domanda europea.
Outokumpu insiste sulla necessità di limiti specifici per Paese, per evitare che le eccedenze cinesi si riversino nell’Ue a scapito di fornitori minori, mentre accoglie con favore la scelta di non consentire il trasferimento delle quote inutilizzate tra trimestri, che «potrebbe generare picchi distorsivi di importazioni».
Un punto chiave, per l’azienda, è il legame con la sostenibilità: l’acciaio inox europeo ha un’impronta media di 1,6 kg CO₂ per kg di prodotto (0,5 kg per l’acciaio Circle Green di Outokumpu), contro i 7 kg della media globale, fortemente influenzata dai processi basati su nickel pig iron indonesiano e carbone asiatico. «Consentire a questi prodotti di dominare il mercato europeo significherebbe aumentare l’impronta di carbonio complessiva, ridurre la capacità di fusione interna e accrescere la dipendenza da catene di fornitura indonesiane e cinesi», ha affermato l’azienda.
Outokumpu chiede una rapida adozione delle misure, «idealmente prima della scadenza delle attuali salvaguardie nel giugno 2026, per mantenere la competitività industriale, sostenere gli obiettivi del Green Deal e garantire l’autonomia strategica europea».
Salzgitter: «Soluzione equilibrata e segnale di stabilizzazione del mercato»
Positiva anche la valutazione del produttore tedesco Salzgitter AG. L’amministratore delegato Gunnar Groebler ha parlato di «movimento finalmente tangibile nella protezione commerciale per l’acciaio», sottolineando che «le nostre richieste sono state ampiamente considerate».
Il Ceo ha evidenziato i principali punti di forza del pacchetto: «riduzione delle quote di importazione di circa il 45%, dazi al 50% oltre i contingenti, divieto di trasferimento delle quote inutilizzate tra trimestri, regola del melt & pour per evitare triangolazioni, validità quinquennale e piena compatibilità con le regole Wto». Inoltre, Groebler ha rimarcato la differenza rispetto all’approccio statunitense, che «applica dazi del 50% fin dalla prima tonnellata», mentre il modello europeo mantiene contingenti esenti per garantire stabilità di prezzo ed evitare carenze o rincari eccessivi: «si tratta quindi di una soluzione equilibrata che tiene conto sia dei produttori sia dei consumatori».
Secondo Salzgitter, la proposta rappresenta «un segnale importante per la stabilizzazione del mercato e una condizione essenziale per investimenti futuri». Ma Groebler ha anche avvertito: «Ora serve un’attuazione rapida e coerente dello Steel and Metals Action Plan, senza annacquamenti nella sostanza».
Altre notizie
- Unesid appoggia il nuovo scudo commerciale europeo per l'acciaio
- Seul in allarme per la stretta Ue sull'acciaio
- Acea: «Preoccupano possibili effetti delle proposte della Commissione Ue»
- Aperam: «Misura essenziale per la competitività dell’acciaio europeo»
- Germania, la siderurgia del Saarland sostiene le misure Ue
- WV Stahl: sì al nuovo scudo commerciale Ue
- A3M: «Proposta della Commissione equilibrata e indispensabile»
- La «morsa d'acciaio» di Bruxelles secondo Assofermet
- Industria svizzera: «Quote dimezzate, per noi un problema enorme»
- Le misure proposte dalla Ce preoccupano anche la Cina
- «Conseguenze drastiche per l’acciaio gallese»: allarme per le misure Ue
- Acciaio, il BIR all'Ue: «Serve un approccio equilibrato»
*** Notizia in aggiornamento ***
Leggi anche:
- Vucic: «I dazi Ue minacciano l’acciaieria di Smederevo»
- «Conseguenze drastiche per l’acciaio gallese»: allarme per le misure Ue
- Industria svizzera: «Quote dimezzate, per noi un problema enorme»
- WV Stahl: sì al nuovo scudo commerciale Ue
- Aperam: «Misura essenziale per la competitività dell’acciaio europeo»
L'altro volto dell'acciaio: Antonio Gozzi

13 ottobre 2025
"L'altro volto dell'acciaio" è il nuovo podcast di siderweb dedicato alle storie e ai volti dell'acciaio. A cura della responsabile ...

Lascia un Commento