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NLMK Europe: efficienza e contenimento costi per resistere agli shock

A Verona il progetto di ampliamento della capacità dell'Eaf e una nuova colata continua bramme

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RHO (Mi) – Con una forza lavoro di oltre 2.200 dipendenti e una capacità produttiva complessiva di 3,5 milioni di tonnellate annue, NLMK Europe è uno dei principali attori nel comparto europeo degli acciai piani, specializzato nella realizzazione di prodotti a elevato valore aggiunto. Il gruppo opera attraverso due grandi divisioni: NLMK Europe Plate, che comprende gli impianti di Clabecq in Belgio, DanSteel in Danimarca e Verona in Italia, e NLMK Europe Strip, che integra le attività di La Louvière e del centro servizi di Manage in Belgio, oltre che del sito di Strasburgo in Francia.

Presente a Made in Steel 2025, il gruppo ha confermato il suo impegno su pilastri fondamentali quali la sostenibilità e l'innovazione, anche in un contesto economico segnato da incertezze globali, tensioni commerciali e domanda stagnante. Durante l'evento, siderweb ha raccolto le testimonianze di alcuni dei manager del gruppo: Peter G. Selbach, Chief Commercial Officer di NLMK Clabecq, DanSteel e Verona; Tsanislav Kolev, Chief Business Development & Decarbonisation Officer di NLMK Clabecq; Dionisio Cotti, Head of Sales Plate Region West of Europe; Antonio Rinaldi, General Manager di NLMK Verona.

«Il 2024 è stato, senza dubbio, uno degli anni più difficili dell’ultimo decennio per la siderurgia europea», ha dichiarato Selbach. La domanda di acciaio ha toccato i minimi storici e la ripresa, dopo qualche segnale positivo nella prima metà dell’anno, non si è mai concretizzata. Anzi, la seconda parte del 2024 ha visto un ulteriore rallentamento.

Nonostante questo, NLMK Europe ha saputo reagire: mantenendo le linee produttive attive, rafforzando la propria rete di approvvigionamento di bramme da fornitori terzi e continuando a servire i mercati europei e internazionali dai suoi impianti di Clabecq (Belgio) e Verona (Italia). «Abbiamo lavorato su efficienza e riduzione dei costi, grazie a riorganizzazioni avviate già negli anni precedenti. Questo ci ha resi più resistenti a shock come quello che abbiamo vissuto», ha aggiunto Selbach.

Anche i primi mesi del 2025 sono stati segnati da prudenza. Molti operatori mantengono un atteggiamento attendista, in un contesto globale reso ancora più complesso dai dazi imposti dagli Stati Uniti e dall'eccesso di offerta proveniente dall'Asia. «L'Europa ha visto crescere le importazioni di acciaio coreano, con oltre 700.000 tonnellate di lamiere entrate nel 2024», ha sottolineato Selbach.

Tuttavia, emergono anche elementi incoraggianti. In particolare, l’Italia dimostra una buona tenuta, grazie alla resilienza del suo tessuto industriale. «I clienti italiani hanno una capacità straordinaria di adattarsi ai cambiamenti del mercato», hanno sottolineato unanimemente i manager di NLMK Europe. Un potenziale impulso per il settore potrebbe arrivare dalla Germania, dove l’elezione del cancelliere Friedrich Merz e l’annuncio di un maxi piano di investimenti in difesa e infrastrutture – un miliardo di euro – potrebbe fungere da volano per l'economia tedesca ed europea.

Un importante riconoscimento è arrivato nei mesi scorsi per NLMK Verona, che ha ottenuto la medaglia d’oro di EcoVadis, collocandosi tra il 5% delle aziende più virtuose al mondo per sostenibilità e responsabilità sociale. «È il frutto di una strategia pluriennale del gruppo, che ha aderito dal 2019 al Global Compact delle Nazioni Unite e lavora in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile», spiega Kolev. Punto di forza dell’impianto veronese è il forno elettrico ad arco (Eaf), che consente di produrre acciaio con un’impronta di carbonio più che dimezzata rispetto alla siderurgia tradizionale.

L’impianto veronese ha già contribuito alla produzione delle prime lamiere a basse emissioni di CO2 per il settore eolico negli Stati Uniti, attraverso una sinergia con l'impianto danese NLMK DanSteel. E il futuro potrebbe riservare ulteriori progressi: «Stiamo valutando la possibilità di espandere la capacità dell'Eaf di Verona per aumentare la fornitura di bramme a basse emissioni. Se il progetto sarà approvato, sarà un passo avanti importante per la siderurgia italiana e un contributo concreto all'industria dell'energia verde nel Mare del Nord».

L’impegno di NLMK Europe non si ferma a Verona. Il gruppo sta studiando altre opzioni strategiche per garantire la sostenibilità della catena di approvvigionamento, tra cui un impianto Eaf da 2 milioni di tonnellate alimentato a rottame in Europa, allo scopo di rafforzare l'autonomia produttiva. 

Per NLMK Europe, la partecipazione a Made in Steel non è mai stata in discussione. «Abbiamo sempre qualcosa di nuovo da raccontare in termini di tecnologia, sostenibilità e visione – ha sottolineato Dionisio Cotti –. I nostri clienti apprezzano il fatto che Made in Steel continui a crescere, a differenza di altre manifestazioni europee».

Nella foto di testa (da sinistra a destra): Dionisio Cotti, Tsanislav Kolev, Peter G. Selbach e Antonio Rinaldi.


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