9 maggio 2025 Translated by Deepl
RHO (Mi) - «Auspichiamo un intervento della Commissione europea affinché vari misure commerciali atte a proteggere, sostenere e rilanciare la siderurgia europea, in particolare la filiera dell’acciaio inox, che forse oggi è il settore più in sofferenza». Mattia Sala, direttore commerciale di Arvedi Ast, parte del Gruppo Arvedi, uno dei più importanti siti siderurgici europei del settore inox, sul tema dei dazi ha le idee chiare: «L’Europa oggi è un mercato aperto in un contesto di mercati protetti - ha sottolineato -. Questa è la prima problematica che l’Europa dovrà affrontare. Deve ripensare la propria politica rispetto alle importazioni. Le misure di Salvaguardia odierne non sono efficaci e strumento utile a proteggere e sostenere la produzione siderurgica europea. È necessario rivederle e ragionare sullo stabilire quote definite di materiale importato rispetto al consumo europeo. L’Europa deve proteggersi».
Per Arvedi Ast «il 2024 si è chiuso con un buon bilancio. Siamo soddisfatti delle vendite che abbiamo consolidato, soprattutto perché siamo riusciti a dare la piena capacità produttiva agli impianti di Terni - ha detto Sala -. Per il primo quadrimestre 2025 siamo altrettanto soddisfatti della raccolta ordini che è stata in linea con le attese. Abbiamo centrato molti degli obiettivi che ci eravamo prefissati a fine 2024, in termini di crescita in alcuni segmenti di mercato di primario interesse per noi. Abbiamo rafforzato la nostra presenza estera. Crediamo infatti molto non solo al mercato domestico, sul quale permane una forte focalizzazione, ma anche alla crescita indirizzata verso mercati al di fuori dell’Italia e dell’Europa. Il primo quadrimestre si chiude quindi con una buona copertura delle produzioni sia per il laminato a freddo che per quello a caldo». Per i prossimi mesi, Sala teme il ritorno di una forte incertezza per eccesso di importazioni dal far East. «L’Europa tornerà ad essere un territorio di conquista rispetto ai mercati che lavorano in sovraproduzione - ha aggiunto -. La siderurgia europea è sottoposta a forti pressioni da parte di Paesi che spesso riversano la loro sovracapacità sul primo mercato mondiale dal punto di vista dell’appeal dopo i loro mercati domestici».
L’azienda del Gruppo Arvedi ha un piano di investimenti ambizioso. «È pienamente in fase di sviluppo - ha anticipato Sala -. Il Gruppo Arvedi in tre anni di gestione di Acciai Speciali Terni ha già investito 352 milioni di euro e altri 232 saranno lanciati nel 2025. Dai nuovi investimenti deriveranno la nostra competitività, la nostra attrattività, il nostro ammodernamento e la nostra crescita e adiacenza al piano di sviluppo commerciale cui stiamo lavorando». Investimenti che saranno focalizzati su sostenibilità, efficientamento energetico e riduzione dell’impatto ambientale. «Stiamo anche investendo per rinnovare alcuni impianti e ottimizzare i processi produttivi interni - ha proseguito Sala - senza dimenticare gli investimenti per migliorare la sicurezza sul lavoro. Vanno tutti nella direzione di permettere ad Ast di riposizionarsi nel mercato domestico e in quello europeo con prodotti di qualità, consegnati in tempo, e mantenendo una forte attrattività dal punto di vista dei servizi e della qualità. Da qui deriverà la nostra competitività».
Per Arvedi Ast Made in Steel «è un appuntamento imprescindibile. È l’appuntamento della filiera dell’acciaio ed è italiano. E come azienda italiana teniamo molto a questo tipo di fiera. È un luogo di incontro e confronto».
Paola Gregorio
9 maggio 2025
Edizione speciale del siderweb TG dedicata all'undicesima edizione di Made in Steel.
Lascia un Commento