24 gennaio 2023 Translated by Deepl
Situazione energetica verso la stabilizzazione. Ne è convinto Adriano Zambon, direttore industriale di Acciaierie Venete, intervenuto nel webinar di siderweb «ENERGIA & MATERIE PRIME VERSO NUOVI ORIZZONTI».
Il manager del produttore veneto ha confermato la netta riduzione dei costi energetici che è sotto gli occhi di tutti. «Vista la discesa così repentina però – ha spiegato Zambon - risulta difficile prevedere quale potrebbe essere l’evoluzione nel medio periodo. È possibile che questo possa essere il livello minimo a cui la situazione potrebbe stabilizzarsi e data l’evoluzione del conflitto e le forniture già azzerate dalla Russia, è difficile pensare che nel 2023 si possano rivedere i picchi di prezzo registrati nel 2022».
Sul fronte consumi, le attese dell’operatore sono quelle di una sostanziale stabilità con il 2022, oppure un leggero ritocco al ribasso. Parlando degli incentivi governativi concessi alle imprese e in scadenza a marzo, Zambon scommetterebbe su una possibile proroga. «Siamo fiduciosi che le misure di sostegno concesse e rinnovate possano essere prorogate anche oltre la fine del primo trimestre dell’anno. Non ci sono ancora le condizioni per poter avere una produzione sostenibile in assenza dei sostegni oggi attivi».
Particolarmente interessante il punto di vista proposto sulla situazione energetica europea e sulle spinte ai produttori energivori a dar vita alle proprie forniture private di energia rinnovabile.
«Quasi tutti gli operatori si sono attivati per potenziare la propria capacità energetica installata nei siti industriali. Ritengo invece alquanto improbabile che ci si attivi per la creazione di sistemi di produzione off site. La propensione è quella a concentrarsi sul proprio core business, produrre energia è un altro mestiere. Credo invece che possano avere successo i modelli di collaborazione come quelli messi in campo da Federacciai con Ansaldo Energia per avere forniture dalla Slovenia, oppure quanto già visto con la nascita del consorzio per il DRI».
Sul tema idrogeno invece il direttore industriale Acciaierie Venete è stato piuttosto “freddo”: ci sarebbero ancora diverse barriere tecnologiche ed economiche anche sul fronte stoccaggio. «Sicuramente gli incentivi disponibili potranno far accelerare il superamento di questi limiti, ma l’orizzonte temporale sarà ancora abbastanza lungo».
Chiudendo sulle materie prime, Zambon ha detto che «la scarsità di rottame in prospettiva sarà una realtà, per questo ci stiamo muovendo per aprire canali commerciali anche con quelle zone che al momento non sono economicamente vantaggiose, ma potrebbero diventarlo in futuro. Inoltre, stiamo approntando dei cambiamenti tecnologici per gli impianti per far sì che siano pronti per poter utilizzare anche il 30% di preridotto per ogni colata. Ci aspettiamo che il rottame di alta qualità sarà probabilmente sempre più raro a causa dell’aumento di domanda dovuta allo spostamento tecnologico verso il forno elettrico ambientalmente meno impattante».
Davide Lorenzini
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