8 luglio 2022 Translated by Deepl
L'acciaio Arvedi è prodotto senza emissioni nette di anidride carbonica. L'annuncio fatto nell'ottobre 2019 da Mario Arvedi Caldonazzo allo European Steel Day di Milano è diventato realtà.
La ricetta che presentò allora si basava sul «ridurre le emissioni dirette, alimentando i forni elettrici esclusivamente con energia da fonti rinnovabili e compensando la CO2 prodotta dalla produzione e dal trasporto dei materiali, nell'intero ciclo dalla fornitura alla consegna».
Una ricetta che evidentemente si è rivelata vincente dal momento che il target è stato raggiunto con oltre un anno di anticipo rispetto alle premesse iniziali del 2023 e ben 28 anni prima della scadenza fissata dalla Commissione europea.
«Il primo luglio 2022 – si precisa in una nota stampa –, Acciaieria Arvedi ha ottenuto da RINA, ente terzo accreditato a livello internazionale per l’attività di Testing, Ispezione e Certificazione, l'attestato di validazione del modello di calcolo secondo GHG Protocol "A Corporate Accounting and Reporting Standard" – revised edition; GHG Protocol "Scope 2 Guidance"; Regolamento CE 2066/2018 e smi. Tale attestato consente ad Acciaieria Arvedi, a partire dal primo settembre 2022, di fornire acciaio al carbonio prodotto negli stabilimenti di Cremona e Trieste emettendo contestualmente il certificato di zero emissioni nette di CO2 (dirette ed indirette, Scopo 1 e Scopo 2) per tutte le tipologie e lavorazioni di acciaio prodotto. L'azienda è giunta a questo risultato grazie ad un imponente piano di decarbonizzazione della intera organizzazione lanciato nel 2018 a fronte di ingenti investimenti in impianti, tecnologia e Ricerca & Sviluppo, che ha visto, tra le altre iniziative, la riconversione industriale dell'area a caldo del sito di Trieste, effettuata in soli due anni con un investimento di 260 milioni di euro».
La certificazione Net Zero Emissions affianca altri importanti traguardi raggiunti da Acciaieria Arvedi in ambito di sostenibilità, quali l’approvazione della propria Dichiarazione Ambientale in accordo alla normativa EMAS (Eco-Management and Audit Scheme), il più avanzato e completo Sistema di Certificazione "Environment", l'ottenimento dello status di azienda "circolare" secondo i dettami della tassonomia europea essendo basata su ciclo produttivo da forno elettrico e rottame, materiale permanente che può essere riciclato all’infinito senza perdere nessuna delle sue proprietà originarie. Infine, Acciaieria Arvedi è "zero waste", valorizzando il 98% dei propri rifiuti e sottoprodotti di lavorazione.
Con riferimento alle emissioni dirette (Scopo 1), l'attività nel sito di Cremona ha riguardato in modo particolare la carica metallica, sempre più concentrata su rottami di qualità, pretrattati e selezionati e la sostituzione dell'antracite insufflata nel forno elettrico con carboni vegetali e polimeri ottenuti dal riciclo. Il raggiungimento di questo traguardo è stato reso possibile da ingenti investimenti nella digitalizzazione, con l’introduzione di sofisticati modelli di gestione della metallurgia primaria e secondaria e sistemi di calcolo e di simulazione.
L'azzeramento delle emissioni indirette (Scopo 2) è stato ottenuto grazie alla fornitura integrale da parte di Enel di energia da fonti rinnovabile, debitamente certificate.
La certificazione sulla completa decarbonizzazione dell'acciaieria Arvedi testimonia una volta di più quanto l'industria siderurgica italiana sia all'avanguardia mondiale sul fronte della sostenibilità e dell'innovazione.
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