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Amenduni Tubi Acciaio, nuovi investimenti sulla qualità

Michele Amenduni: «Sul mercato stiamo affrontando dei mesi duri, ma la situazione dovrebbe stabilizzarsi a breve»

DÜSSELDORF - «Questa fiera è in parte lo specchio di quello che sta succedendo sul mercato europeo in termini di concorrenza». Con la franchezza che lo contraddistingue Michele Amenduni, patron del gruppo Amenduni Tubi Acciaio, non esita a togliersi qualche sassolino dalla scarpa sulla gestione degli spazi nell'edizione 2022 del Tube di Düsseldorf

«Il Tube è una fiera da sempre molto importante perché all'internazionalità unisce la specificità sul prodotto tubo, per cui ha da sempre un livello di visitatori molto qualificato. Devo però constatare che in questa edizione si sia stati particolarmente lascivi con player turchi che non rispettando o portando al limite interpretativo le regole per la realizzazione degli stand fanno una concorrenza sleale, così come la fanno direttamente sul mercato siderurgico quando possono esportare in Europa producendo con regole competitive completamente diverse dalle nostre. Scelte che penalizzano anche i nostri investimenti negli stand e non solo». 

Passando alla fase di mercato, anche l’imprenditore bresciano ne conferma la difficoltà.

«Al momento stiamo incontrando una fase di mercato complessa visti i prezzi uniformemente in discesa siamo però convinti che abbiamo raggiunto la base, anche perché se scendessero ancora si raggiungerebbe un livello in cui difficilmente si può lavorare in maniera seria. Bisognerà porre attenzione che, come nel recente passato, non vi siano incrementi troppo repentini legati a componenti puramente speculative e che alimentano una volatilità eccessiva».

Un mercato complesso che viene però da oltre un anno di andamento positivo, come hanno confermato i risultati raggiunti dal gruppo ben radicato nel Nord Italia.

«Il 2021 è andato molto bene, come gruppo abbiamo superato un fatturato da 300 milioni di euro con dei margini importanti, basti pensare che l’utile netto si è assestato attorno ai 20 milioni di euro. Anche il 2022 è iniziato molto bene, però ora si è fermato. La situazione in questa fase è particolarmente delicata perché stiamo ricevendo materia prima pagata molto cara, ma a fronte dei prezzi dei tubi trasformati ben diversi da quelli presenti al momento dell’acquisto. Stiamo affrontando dei mesi duri in attesa che la situazione si stabilizzi. Vedo comunque la seconda parte dell'anno molto complicata all'orizzonte con il checkpoint per capire l'evoluzione a settembre al rientro dalla pausa estiva».

Risorse di cassa che come spesso accade per le imprese italiane vengono utilizzate per ammodernare gli impianti e migliorarne la qualità.

«Abbiamo in programma degli investimenti per upgrade qualitativi importanti per la linea che fa fino ai 20 pollici – ha spiegato Amenduni in chiusura di intervista –. Abbiamo già avviato una nuova linea di rivestimento per servire il mercato americano e le zone limitrofe. L'idea è di migliorare le linee presenti per ora senza aggiungere ulteriore capacità produttiva.


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