31 dicembre 2020
Quello che descrive a siderweb il presidente Federico Mazzolari, per l’Associazione Italiana di Metallurgia è stato l’anno peggiore dell’ultimo trentennio, ma anche quello nel quale, per AIM come per tutto il settore, è stato necessario andare alla ricerca di soluzioni nuove e diverse per lavorare e per comunicare.
Presidente Mazzolari, se le chiedo di descrivere il 2020 con una parola e poi di motivare questa scelta con qualche riflessione, quale parola sceglierebbe?
Pandemia, questa parola, una volta dal significato quasi oscuro ai più, è diventata di uso comune dai primi di marzo 2020 quando ha scalzato il termine epidemia.
È d’accordo con chi ha detto che, oltre ai fin troppo evidenti effetti negativi, la pandemia ha avuto anche qualche ricaduta positiva, soprattutto nei modi di lavorare delle imprese e delle associazioni?
Davanti alle disgrazie si vuole trovare un lato positivo. Certo è stato necessario trovare altri modi di comunicare e abbiamo visto una importante accelerazione delle attività via web. Resta però insostituibile il valore aggiunto della relazione tra le persone che spesso porta a risultati positivi sul piano delle conoscenze e diciamo pure del “business”.
In particolare, cosa ha dovuto modificare AIM e con quali risultati?
AIM è stata pronta a trasformare in remoto la propria attività. Ha però perso alcuni importanti eventi che sono stati rimandati quali il 27° Convegno Nazionale dei Trattamenti Termici e la Conferenza ECCC, dedicata alla colata continua, che comporta una partecipazione da tutto il mondo. Invece il 38° Convegno nazionale AIM programmato a Napoli, dopo un primo posticipo, si è deciso di tenerlo via web spalmandolo su più giorni per rendere più fruibili le diverse sessioni. Quelle attività che comportavano visite presso aziende sono state rinviate al 2021.
Quali reazioni ha registrato da parte di chi normalmente usufruiva dei servizi messi a disposizione?
Pur nella perdita di “valore” dell’attività abbiamo riscontrato un buon livello di gradimento, tanto che riteniamo di offrire permanentemente l’opzione di collegamento via web.
E come manager, invece, quale insegnamento ha tratto da questo anno di difficoltà?
Certo il budget dell’anno non potrà più essere copia aggiornata di quello dell’anno precedente. Le conseguenze di Covid si trascineranno per mesi e alcune realtà o abitudini ne usciranno condizionate per sempre.
Come si sta organizzando, o riorganizzando, AIM per farsi trovare pronta quando il periodo più buio sarà definitivamente alle spalle?
AIM ha reagito con prontezza trasferendo da marzo 2020 ben 17 eventi in remoto via webinar, lanciando il nuovo marchio Faretra - Fair Remote Training. Restano però insostituibili gli eventi che comportano la presenza di espositori.
Sono allo studio delle iniziative nuove e diverse rispetto al passato, magari frutto dell’esperienza maturata in questi mesi?
Certo potremo ulteriormente migliorare le nostre offerte di servizi e stiamo lavorando per arrivare, almeno in parte, a creare quella opportunità di rapporto che viene facilitata dalla presenza fisica.
Sulle prospettive per il 2021 ci sono pareri non sempre concordanti: dal suo osservatorio, quali previsioni si sente di fare?
Il 2021 parte ancora condizionato dalle limitazioni già vissute nei 10 mesi del 2020 e nella migliore delle ipotesi si potrà andare verso la normalità solo nei secondi 6 mesi. AIM nel 2020 chiuderà un bilancio in passivo (non accadeva da oltre 30 anni), nonostante l’impegno di tutta la squadra che ha lavorato con impegno e professionalità. Il nostro programma per il 2021 è denso di attività e abbiamo ancora alcune idee da mettere a fuoco. L’incognita è se riusciremo a realizzare il programma a calendario ovvero se i confini tra regioni e Paesi torneranno ad essere aperti. I condizionamenti che ho citato sono purtroppo validi per tutte le attività e peseranno sul risultato economico di tutti i Paesi con ripercussioni anche sull’assistenza al cittadino.
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