15 ottobre 2019
Un passaggio storico, quello annunciato dal Gruppo Arvedi, tra i leader siderurgici internazionali, e ripreso oggi da tutta la stampa economica nazionale. La notizia, che siderweb ha riportato ieri, prevede il passaggio al management della gestione operativa, con il rafforzamento delle deleghe al Ceo di Finarvedi Mario Caldonazzo. Contestualmente nel Cda di Finarvedi spa, holding del gruppo presieduto da Giovanni Arvedi, entrano tre membri esterni. Così il Cavaliere del Lavoro Giovanni Arvedi ha disegnato il futuro del Gruppo da lui fondato nel 1963.
Un passaggio che il Presidente spiega così: «La scelta nasce dalla volontà strategica di avviare un processo di successione graduale in continuità, nell’ambito del quale lasciare al management la gestione operativa delle aziende mantenendo le decisioni, supportate dai consiglieri, in tema di strategia, ricerca e sviluppo tecnologico, investimenti e operazioni straordinarie. Continuerò a fornire il mio supporto, ma servono energie nuove, per il bene e il futuro di un’azienda che in tutta la sua storia non ha mai smesso di innovare. Ho piena fiducia in Mario (Caldonazzo) e nelle sue capacità e abbiamo poi identificato tre nuovi consiglieri indipendenti in base alle loro competenze e al significativo contributo che sono certo potranno portare allo sviluppo aziendale. Figure di grande esperienza come Costamagna e Mangiagalli o di levatura accademica come Mapelli, ai quali auguriamo un buon lavoro e diamo il più sincero benvenuto».
Il nuovo Consiglio di amministrazione di Finarvedi spa è composto da sette membri: oltre ai 4 componenti interni al gruppo, il Presidente Giovanni Arvedi, il Ceo, Mario Caldonazzo, il Chief Financial Officer, Massimo Polli e il Responsabile commerciale, Fabio Baldrighi, entrano in Consiglio tre figure professionali esterne, Claudio Costamagna, ex Presidente di Cassa Depositi e Prestiti chiamato a seguire in particolare le operazioni di M&A e di finanza straordinaria, Marco Mangiagalli, ex top manager dell’Eni e consigliere di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, che fornirà il suo apporto in tema di finanza strutturata e Carlo Mapelli, professore di siderurgia al Politecnico di Milano che garantirà know how e supporto in materie tecniche e tecnologiche.
La nuova governance di Finarvedi spa, come dicevamo, rafforza le deleghe al Ceo Mario Caldonazzo che spiega: «È un importante cambiamento nella continuità e senza scosse per le persone e l’organizzazione. Il passaggio di consegne avverrà gradualmente e nei modi adeguati. Lavoro in azienda da oltre 20 anni, a fianco di altri manager molto validi e del presidente Arvedi che ringrazio per l’ulteriore fiducia che ha riposto in me e nella mia professionalità. Sono convinto che con il suo appoggio l’adozione della nuova governance sarà un processo positivo per la nostra azienda».
Claudio Costamagna, una delle tre new entry, ha dichiarato: «Metterò a servizio del Consiglio di amministrazione la mia esperienza per stimolare il continuo dialogo tra famiglia, manager e consiglieri indipendenti che ritengo possa essere di grande valore per il posizionamento distintivo del gruppo Arvedi».
In questo compito sicuramente la grande esperienza maturata da Costamagna alla guida di un ente di primaria importanza come Cassa Depositi e Prestiti sarà un grande valore aggiunto per il produttore siderurgico cremonese.
Marco Mangiagalli ha spiegato di «avere accettato con piacere la proposta che mi è giunta dal cav. Arvedi - imprenditore lungimirante e carismatico, di cui ho grande stima – in un momento delicato della vita aziendale, quale il passaggio generazionale. Condivido altresì la scelta di operare con forza e convinzione in direzione della economia circolare e della green economy. Metterò a disposizione la mia esperienza maturata nella finanza d’azienda e più recentemente nella corporate governance in grandi gruppi industriali e bancari, auspicando che possa essere utile per raggiungere insieme gli obiettivi futuri».
Carlo Mapelli, professore del Politecnico di Milano e tra i maggiori esperti europei di siderurgia, ha dichiarato: «Svolgerò un ruolo di indirizzo per quanto concerne l’innovazione siderurgica, in risposta a mercati in rapida evoluzione. Cercherò altresì di fornire un contributo allo sviluppo di pratiche siderurgiche improntate all’abbattimento delle emissioni, bassa produzione di scarti ed elevato riciclo. Sono onorato di trovarmi al fianco di Giovanni Arvedi, che ha da sempre avuto estrema sensibilità per queste tematiche, dimostrandolo nei fatti con introduzione di una tecnologia unica al mondo».
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