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La sfida della sostenibilità, tra acciaio e sport

Sul palco di Made in Steel si è discusso di futuro e di innovazione

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RHO (MI) - La rivoluzione della sostenibilità è iniziata. Un cambio di paradigma che non riguarda solamente l'ambiente ma che interessa uomo e mondo in ogni loro aspetto e declinazione.

«Essere sostenibili significa avere a che fare con le nuove generazioni, abbraccia la responsabilità che abbiamo nei loro confronti di far scelte economiche, sociali e politiche non riducendo le possibilità future» afferma il filosofo evoluzionista Telmo Pievani durante il primo convegno dell'edizione 2019 di Made in Steel.

E come Dick Fosbury «rivoluzionò il salto in alto decidendo di saltare di schiena, quello che diventò in seguito il Fosbury flop» sottolinea l'anchor di Sky Sport Fabio Tavelli, a volte c'è bisogno di essere radicalmente differenti.

«Il mondo dell'acciaio deve interrogarsi profondamente e capire che il futuro è nel cambio di prospettiva, da quella orientata al processo e al prodotto a quella rivolta al cliente - conferma Giuliano Noci (nell'immagine di testa), docente di Marketing al Politecnico di Milano -. Il rischio infatti è quello che le aziende siderurgiche vengano "commoditizzate", con qualche esperto di digitale che le può rendere schiave di un algoritmo da un giorno all'altro».

Ecco quindi che il salto da fare è prima culturale e mentale: in una parola, sostenibile. «La mia visione di leader non è quella di una persona che vuole solo essere il migliore al mondo - evienzia la futurologa danese Anne Lise Kjaer -, ma quella che vuole essere il migliore per il mondo».


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