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Dicembre 2017: la congiuntura siderurgica

L'andamento dei principali indicatori dell'acciaio italiano, europeo e mondiale

Lo scenario mondiale

A novembre la produzione mondiale di acciaio è stata di 136,280 milioni di tonnellate, con un aumento del 3,7% (+4,822 milioni di tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2016. Il tasso di utilizzo degli impianti siderurgici è stato del 70,7%, contro il 68,3% dello stesso mese dell’anno scorso.

Nei primi undici mesi dell’anno, l’output complessivo delle acciaierie globali è stato pari a 1,536 miliardi di tonnellate, con un incremento del 5,4% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente.

A novembre, tra i primi dieci Paesi produttori di acciaio, nove hanno registrato una crescita della produzione rispetto all’anno scorso, mentre una sola ha mostrato una contrazione. La performance migliore, in termini percentuali, è del  Brasile (+15,3% a 3,030 milioni di tonnellate), seguito da Stati Uniti (+8,5% a 6,709 milioni di tonnellate), Turchia (+7,0% a 3,115 milioni di tonnellate), Germania (+4,5% a 3,485 milioni di tonnellate), India (+4,2% a 8,350 milioni di tonnellate), Italia (+3,3% a 2,184 milioni di tonnellate), Cina (+2,2% a 66,151 milioni di tonnellate), Russia (+1,4% a 6,025 milioni di tonnellate) e Giappone (+1,0% a 8,702 milioni di tonnellate). Controcorrente la Corea del Sud (-0,9% a 5,650 milioni di tonnellate).

Per ciò che concerne le macro aree nelle quali la World Steel Association suddivide il globo, tutte e nove aumentano la produzione. L’area migliore è l’Africa (+22,0% a 1,187 milioni di tonnellate). Al secondo posto il sud America (+12,7% a 3,834 milioni di tonnellate), poi  il nord America (+8,9% a 9,679 milioni di tonnellate), i Paesi europei non facenti parte dell’Ue (+7,0% a 3,388 milioni di tonnellate), il Medio Oriente (+6,2% a 2,698 milioni di tonnellate), l’Oceania (+4,8% a 538mila tonnellate), l’Ue (+3,2% a 13,983 milioni di tonnellate), l’Asia (+2,8% a 92,388 milioni di tonnellate) e la CSI (+0,8% a 8,585 milioni di tonnellate).

Nell’UE, la crescita della produzione ha interessato 15 dei 20 Stati membri produttori di acciaio. I tre Paesi che fanno registrare la miglior performance sono Croazia (+66,7%), Ungheria (+48,2%) e Slovenia (+18,4%), mentre quello con la peggiore è la Repubblica Ceca (-22,3%).

 

La siderurgia italiana

A novembre 2017 la produzione siderurgica italiana è stata di 2,184 milioni di tonnellate, con un aumento del 3,3% rispetto al corrispondente mese dell’anno precedente. Espresso in tonnellate, l’incremento è stato di 74mila tonnellate.

Nei primi undici mesi dell’anno l’output tricolore è stato di 22,259 milioni di tonnellate, con un miglioramento del 3,1% rispetto allo stesso periodo del 2016.

Il dato della produzione suddiviso per lunghi e piani, relativo al mese di ottobre, vede una produzione di lunghi di 1,192 milioni di tonnellate (+3,4% rispetto all’anno scorso) ed un output di piani di 1,002 milioni di tonnellate (-4,0%).

 

Le importazioni

Nei primi nove mesi del 2017 le importazioni italiane di materie prime siderurgiche, semilavorati, prodotti finiti e tubi sono state pari a 20,331 milioni di tonnellate, con un incremento dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2016. Secondo le elaborazioni di Siderweb sulla base dei dati Istat, l’aumento ha riguardato tre delle cinque categorie analizzate: materie prime (+2,7%), laminati lunghi (+3,8%) e tubi (+1,3%). In calo, invece, i semilavorati, che scendono del 2,7%, e i piani (-0,6%).

Le importazioni dai Paesi UE sono salite dell’8,7%, passando da 10,198 a 10,835 milioni di tonnellate (+637 mila tonnellate), mentre quelle dai Paesi extra Ue sono diminuite del 5,1% (da 10,001 a 9,495 milioni di tonnellate).

Per quanto concerne la qualità dell’acciaio importato, gli acciai inossidabili hanno aumentato i propri volumi del 28,8%, quelli in acciai speciali sono invece scesi del 45,3% e quelli di acciai comuni del 2,1%.

 

Le esportazioni

Tra gennaio e settembre del 2017 le esportazioni italiane di materie prime siderurgiche, semilavorati, prodotti finiti e tubi si sono attestate a 13,495 milioni di tonnellate, con una crescita dello 0,4% rispetto allo stesso periodo del 2016. In particolare, sono cresciute le esportazioni di materie prime (+31,0%) e semilavorati (+40,8%), mentre i laminati piani (-0,1%), i lunghi (-2,2%) ed i tubi (-4,0%) scendono.

Per quanto concerne la destinazione delle esportazioni, si registra un aumento del 7% verso i Paesi dell’Unione europea (da 9,655 a 10,335 milioni di tonnellate), mentre quelle dirette nei Paesi Terzi si sono contratte del 16,4% (da 3,780 a 3,160 milioni di tonnellate).

In termini qualitativi, le vendite di acciaio al carbonio sono scese del 2,6% (da 8,774 a 8,549 milioni di tonnellate), quelle di acciaio inossidabile sono aumentate dell’11,6% (da 766 a 855mila tonnellate), quelle in acciai speciali si sono incrementate del 22,0% (da 964mila a 1,176 milioni di tonnellate).

 

Le previsioni a breve termine

Le previsioni a breve termine per la siderurgia europea e italiana sono moderatamente favorevoli: il PIL continentale dovrebbe crescere nel primo trimestre del 2018 ad un tasso annuo di oltre il 2%. La stessa dinamica è prevista per il PIL italiano la cui crescita annua dovrebbe attestarsi intorno all’1,5%.

Nel primo trimestre del prossimo anno il consumo reale di acciaio nell’UE dovrebbe rallentare, passando all’1,3% dal 2,7% del quarto trimestre 2017, mentre il consumo apparente dovrebbe incrementare dell’1,1% rispetto allo 0,7% dell’ultimo trimestre dello scorso anno.

L’attività dei settori utilizzatori di acciaio nell’UE sarà trainata nel primo trimestre del 2018 dal settore degli elettrodomestici (+2,9%), dal settore dei prodotti in metallo (+2,7%); rallenterà invece l’apporto dei settori automotive e della meccanica strumentale, il cui tasso di crescita (2,1%) dovrebbe dimezzarsi rispetto allo stesso periodo del 2017. In calo invece l’attività del settore della produzione di tubi (-2,2%) che nel 2017 ha fatto registrare il maggior incremento (+7,2%).

 

Prezzi: a novembre leggeri cali

Scende il prezzo dell’acciaio sul mercato italiano a novembre. Dopo gli incrementi di luglio, agosto, settembre ed ottobre, nell’undicesimo mese dell’anno le quotazioni hanno fatto registrare uno stop che ha fatto tornare i prezzi leggermente al di sotto del livello di settembre.

Il SiderIndex (ovvero l’indice che misura le quotazioni medie alla tonnellata dei prodotti siderurgici in acciaio al carbonio sul mercato italiano), infatti, è stato pari a 415,87 euro la tonnellata, con una riduzione dell’1,3% rispetto ad ottobre, quando fu pari a 421,53 euro la tonnellata. Durante le prime due rilevazioni di dicembre, i prezzi sono rimasti sostanzialmente stabili, con una variazione di soli -0,32 euro la tonnellata. 181217

Analizzando l’andamento dei singoli prodotti, si nota un incremento diffuso per i lunghi, mentre i piani hanno fatto registrare una riduzione rispetto al livello di ottobre. Nei lunghi, infatti, salgono travi, tondo per cemento armato e laminati mercantili, mentre scendono i prezzi della vergella. Nei piani, invece, si va dai -15 euro la tonnellata per i coils a caldo ed i -8 euro la tonnellata per le lamiere nere.

Per ciò che riguarda il rottame, infine, il valore medio registrato per la materia prima delle categorie 01-E3, 33-E40, 50-E8, 41-E5M (le quattro principali qualità di rottame vendute sul mercato nazionale) è stato di 279,3 euro la tonnellata a novembre, contro i 267,3 euro la tonnellata ad ottobre (+4,5%).


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