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I 30 anni di Compagnia Siderurgica

L'azienda di Sarcedo spegne 30 candeline e guarda al futuro

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«Servizio al cliente». Si può riassumere con queste tre parole il segreto del successo di Compagnia Siderurgica, l’azienda di Sarcedo (VI) nata nel 1987 dalla volontà del fondatore, Dario Simonato.

«Sin da quando abbiamo esordito come ditta individuale Simonato Dario, abbiamo cercato di fornire al cliente un prodotto che rispondesse alle esigenze di mercato. Per ottimizzare costi e tempi ci siamo attrezzati con macchine da taglio e di lavorazione della lamiera sempre più performanti in modo da fornire al cliente un prodotto semi finito, siamo stati tra i primi a introdurre nelle lavorazioni macchine a controllo numerico – racconta l’amministratore delegato Massimo Bonollo, presente nell’azienda sin dalla fondazione -. Grazie alla visione del dottor Simonato, abbiamo sempre lavorato con una mentalità orientata ad operare scelte nel lungo termine, con l’obiettivo di offrire sempre qualcosa in più. Per tanto nel corso degli anni abbiamo aggiunto sempre maggiori servizi con una crescita continua che ci ha portato a tagliare il traguardo dei 30 anni di attività».

Il punto di svolta per l’azienda arriva, come raccontato dall’Ad, negli anni 2000 quando vengono acquisite le prime commesse da clienti strutturati.

«Lavorare con clienti di questa caratura– aggiunge Bonollo – ci ha spronato a fare un ulteriore salto di qualità nei prodotti e servizi offerti, permettendo una migliore organizzazione e controllo dei cicli produttivi. Oggi compagnia siderurgica può contare 88 dipendenti per un fatturato che nel 2016 ha toccato i 27,5 milioni di euro e che è capace di offrire qualsiasi tipo di servizio nella commercializzazione delle lamiere, fino ad arrivare a realizzare dei kit di assemblaggio pronti per la carpenteria».

A testimonianza della bontà delle scelte compiute e delle sfide superate in Italia e all’estero, è dimostrato dal fatto che l’azienda sia riuscita a crescere anche negli anni più bui della crisi, senza ricorrere all’utilizzo di ammortizzatori sociali.

«I progetti per il futuro – conclude Bonollo – sono legati all’installazione di una macchina con piegatura e taglio laser combinati che possa lavorare materiali più ampi e almeno fino a 16 metri di lunghezza».

Un nuovo impianto che andrà ad aggiungersi a quelli attuali che permettono già all’azienda vicentina di offrire ossitaglio, laser e plasma, piegatura, sabbiatura, lavorazioni meccaniche, cianfrinatura e calandratura.


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