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Gli Stati Generali dell’acciaio a Made in Steel

Per affrontare la nuova geografia dell’acciaio servono accordi di filiera e un cambio culturale

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RHO (MI) - Un salto culturale dell’intera filiera. È questo che serve all’acciaio per affrontare le sfide del futuro.

Sia che si tratti della «nuova geografia», che di «innovazione», i due grandi temi affrontati dall’iniziativa di Siderweb «Stati Generali dell’Acciaio», l’anima dell’edizione 2017 di Made in Steel, frutto di un intenso lavoro iniziato a giugno 2016.

I due macro temi sono stati affrontati nei convegni che hanno aperto la Conference & Exibition dell’acciaio in programma dal 17 al 19 maggio nel polo espositivo di FieraMilano Rho.


Tre istanze per una nuova geografia

 

Al termine dei saluti inaugurale il responsabile dell’ufficio studi di Siderweb Stefano Ferrari ha proposto la sintesi del lavoro relativo alla nuova geografia per l’industria siderurgica.

«Il settore dell’acciaio mondiale sta vivendo una fase nella quale, in prospettiva, è attesa una perdita di centralità della Cina – ha spiegato Ferrari, per due motivi: in primo luogo per un cambiamento dell’economia del Paese asiatico, che sta abbracciando un modello di crescita a minor consumo di acciaio; in secondo luogo per lo sviluppo di nuove potenze siderurgiche, come India e Iran. Sullo sfondo si stagliano due ombre: l’eccesso di capacità produttiva e l’innalzamento di barriere protezionistiche».

Il lavoro svolto oltre a dipingere il nuovo scenario di fondo ha portato a formulare tre istanze: Uìuna regolamentazione del mercato interno dell’Ue volta a sviluppare l’industria e armonizzare le norme nazionali al fine di garantire la corretta competizione. Promuovere il consumo di acciaio sul mercato interno, che attualmente assorbe circa il 95% della produzione europea ed aiutare le imprese nei processi di internazionalizzazione e ottimizzare le dimensioni aziendali, innovare e specializzare la propria produzione e riformare la filiera garantendo un’equa distribuzione del valore.


Filiera è Cina sono state le parole chiave della tavola rotonda

Istanze che sono emerse in maniera chiara nel corso della tavola rotonda in cui hanno partecipato Mario Caldonazzo, in rappresentanza di Eurofer, Jens Lauber, presidente di Eurometal, Sandro Gozi, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega agli Affari Europei e Giuliano Noci, Professore Ordinario Politecnico di Milano.

Caldonazzo in rappresentanza dei produttori europei ha ribadito inoltre come i membri di Eurofer non chiedono la negazione del free trade ma la protezione del fair trade, richiamando all’attenzione delle istituzioni a poter garantire alle imprese le marginalità necessaria per poter crescere e svilupparsi soprattutto sul fronte della difesa ambientale.

Lauber ha invece richiamato a porre attenzione alla dimensione della filiere a come anche in Europa la sovraccapacità rappresenti un problema ancora irrisolto, non solo nella produzione ma anche nella distribuzione. Solo il raggiungimento di una soluzione potrà portare ad un miglioramento della creazione di valore nella filiera.

Per Giuliano Noci la Cina non è una minaccia ma una grande opportunità, per saperla sfruttare serve però un ripensamento radicale del business, anche nell’industria siderurgica.

Il sottosegretario Gozi infine ha ribadito l’impegno della politica a creare un terreno di gioco che possa garantire le stesse regole per tutti, ed è su questo che si sta concentrando l’impegno dell’Ue nei confronti della Cina.


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