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Incontro tra Rebrab e istituzioni

Annunciata la rinuncia a trasferire l'altoforno in Brasile, ma confermate demolizioni da gennaio

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PIOMBINO - Alle 10 di questa mattina Issad Rebrab si è presentato nell'ufficio del sindaco di Piombino Massimo Giuliani, accompagnato dall'Ad di Aferpi Fausto Azzi, dopo aver incontrato ieri pomeriggio a Firenze il governatore della Toscana Enrico Rossi. «Ci sono aspetti ancora da approfondire - ha dichiarato il sindaco al termine del colloquio -, ma non c'è dubbio che Rebrab sia intenzionato a lavorare alacremente per portare avanti il suo progetto, sia per la siderurgia che per l'agroalimentare e la logistica».

Il patron di Cevital ha confermato anche poco più tardi ai sindacati l'intenzione di portare avanti il complesso degli investimenti a Piombino. Tuttavia nei due colloqui separati non ha nascosto le difficoltà che si stanno presentando sul piano finanziario. Problemi a esportare capitali dall'Algeria e resistenze del sistema bancario a concedere i crediti necessari per incrementare il capitale circolante. I 65 milioni che la banca algerina ha concesso di trasferire in Italia sono stati interamente utilizzati da Rebrab per dotare l'azienda dell'iniziale capitale sociale. A questi si sono aggiunti altri versamenti, con risorse provenienti da altre attività internazionali di Cevital, che hanno fatto salire a 102 milioni l'impegno in Aferpi.

Rebrab ha stamani ufficialmente annunciato la rinuncia a trasferire in Brasile l'altoforno di Piombino per cause tecniche (incompatibilità del sistema energetico), ma ha tuttavia assicurato che i tecnici stanno lavorando a un piano di smontaggi e demolizioni che coinvolgerà, a partire da gennaio, parte del personale di Aferpi e delle imprese locali. Avanti dunque con la liberazione degli spazi che dovranno consentire il dispiegamento dei progetti per l'agroindustriale e la logistica, per i quali Rebrab si è detto pronto a presentare progetti dettagliati già all'inizio dell'anno. Intanto ha chiarito al sindaco che l'industria agroalimentare riguarderà la trasformazione di semi oleosi e che, per questo progetto, sono già disponibili i finanziamenti.

«Non ho ricevuto nessun segnale che mi faccia sospettare un ripensamento o un ridimensionamento del piano. Le difficoltà continuano a essere legate al circolante», ha sostenuto il sindaco Giuliani, aggiungendo che «Rebrab mi ha presentato un programma di copertura finanziaria del progetto che sarà sottoposto alle banche». Sembra ormai scontata la decisione di affidare a Sms il coordinamento complessivo dei lavori per la realizzazione dell'acciaieria elettrica e del treno rotaie, allineando il proprio progetto a quelli presentati da altre imprese per le opere civili e gli impianti di servizio.

Sulla vicenda Leali, Rebrab avrebbe sostenuto l'intenzione di portare avanti la trattativa per l'affitto solo se congeniale ad assicurare benefici agli impianti di Piombino, precisando di aver richiesto comunque garanzie che ancora attende dal Gruppo Klesch.

Rassicurazioni a metà per i sindacati, che hanno ovviamente calcato la mano sulla necessità di assicurare la continuità produttiva dell'azienda, a cui è legata la possibilità di mantenere in piedi i contratti di solidarietà per gli oltre 2mila lavoratori di Aferpi. Tutto legato ai 50 milioni di capitale circolante che manca per garantire l'acquisto, senza interruzioni, dei semiprodotti necessari. I bilanci dell'azienda stanno soffrendo oltremodo proprio perché non si riesce a sfruttare a pieno gli impianti, che viaggiano ben sotto della capacità produttiva che consentirebbe di arrivare almeno al pareggio economico. Su questo è arrivato solo il generico impegno a ricercare le soluzioni necessarie. Rebrab sembra stupito dalle freddezza mostrata in Italia dalle banche e, convinto di aver fatto tutto quanto era nella sua possibilità, è tornato a chiedere il sostegno del sistema creditizio e del Governo. Ai sindacati ha espresso fiducia nell'azione del presidente Rossi, dichiarandosi soddisfatto dell'incontro avuto a Firenze. I sindacati hanno ribadito la necessità di un incontro congiunto con il ministro dello Sviluppo economico. Una proposta che però Rebrab non avrebbe ritenuto opportuna in questo momento, preferendo aspettare gli esiti del confronto con le banche e l'azione istituzionale del presidente Rossi.


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