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Geico, dove anche l’acciaio ha da imparare

Ali Reza Arabnia, innovazione, formazione, creazione di valore

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Questa è una storia d’amore, passione, responsabilità. Una storia che fa dell’innovazione la bussola verso il successo. Di un’imprenditorialità che ha investito e investe perché solo così si costruisce futuro. Succede alle porte di Cinisello Balsamo, alla Geico spa.  L’azienda, leader nella realizzazione di impianti automatizzati per la verniciatura delle scocche automobilistiche, è guidata da Ali Reza Arabnia, 61 anni, iraniano, padre di Irene e Daryush, nonno di Leonardo. Il suo coinvolgente racconto prende le mosse da Giuseppe Neri, padre di sua moglie Laura, la cui ventiquattrore è esposta all’interno della sala riunioni.  «A lui devo tutto – dice Reza- E anche se con stili di leadership diversi, il suo più di controllo, il mio più di fiducia e trasparenza, c’era molta stima reciproca».

È proprio dall’incontro con Giuseppe Neri che inizia la storia imprenditoriale di Reza. Prima in Nigeria, dove in poco tempo riesce a moltiplicare il fatturato della filiale diventandone amministratore delegato a soli 29 anni, e poi il rientro in Italia, dove alla scomparsa del suocero si farà carico della guida dell’intero Gruppo Geico.

«Non è tanto la passione a muovermi, io non sono innamorato della Geico. Piuttosto è il senso di responsabilità». Una responsabilità che dal suo racconto l’ha portato a creare un ambiente di lavoro sereno, unito. «È la stessa serenità con cui le persone torneranno nelle loro case la sera. E quella stessa serenità la riporteranno il giorno successivo al lavoro». Una responsabilità verso le nuove generazioni, verso i giovani, proprio per questo l’imprenditore ha deciso di dare vita alla Fondazione Pardis, che punta a creare delle opportunità di inserimento lavorativo ai neo laureati.
«Con la Fondazione, diamo la possibilità a cento giovani di essere assunti da altrettante aziende, coprendo noi i costi dei sei mesi di prova e delle assunzioni». E, a proposito di nuove generazioni, interessante è la visione dell’imprenditore sul passaggio generazionale. «Noi siamo imprenditori da sette generazioni.  E lo siamo perché ogni generazione ha saputo cambiare mestiere. Si dice che la prima generazione crea, la seconda amplia e la terza distrugge: non è che la terza generazione distrugge. Spesso la terza generazione è più preparata in tema di formazione e di internazionalizzazione. Capita però che affossi il business perché continua a fare le stesse cose dei nonni e dei padri, senza innovare, senza cambiare. Se io avessi continuato a fare il mestiere del mio bisnonno, oggi farei carrozze».

Sono la preparazione, la formazione ma soprattutto la lungimiranza le chiavi con cui le nuove generazioni potranno guardare al futuro che verrà. La capacità di intravedere i futuri scenari, di interpretarne le innovazioni. E di innovazione, Geico è un esempio di eccellenza mondiale. Il laboratorio di ricerca si sviluppa su un’area altamente digitalizzata, con una sala video dove i clienti possono immergersi nelle tecnologie altamente innovative degli impianti di verniciatura grazie a video 3D. E ancora, sale di formazione dove ogni venerdì ingegneri e ricercatori sono chiamati a seguire corsi tecnici e non.

E poiché per Reza è l’equilibrio tra il lato sinistro e destro del cervello, tra creatività e logica, a produrre valore in tutti i campi, così anche nelle aziende, oltre ad una formazione tecnico-scientifica ha cercato di supportare lo sviluppo del lato creativo e di immaginazione nei sui stessi dipendenti. Ed ecco allora nascere «I giardini di Laura», un’area simbolicamente dedicata a sua moglie, dove all’interno dell’azienda ha ricostruito un paese italiano: una stradina adornata da lampioni, panchine con al termine una fontana, il tutto circondato da piante in cui ogni vaso rappresenta un valore legato all’essere parte dell’azienda. All’interno del perimetro dello stabilimento, vi è anche una palestra a disposizione di tutti i collaboratori, un anfiteatro dedicato ad eventi e presentazioni. Non manca nemmeno un ristorante con servizio di take away serale e persino una mostra fotografica.

Geico si presenta quindi come un’azienda ricca di cultura e di simbologia. Ricca di quegli aforismi che riportano a Einaudi, a Olivetti, ad una concezione umanistica del fare impresa. Dove al centro c’è l’uomo. Qui rappresentato dalla figura di Reza, che incarna esattamente l’imprenditore visionario di shumpeteriana memoria.
Una figura capace però di dare forma corporea anche a quell’amor di sé, della propria famiglia, della propria azienda. Un’onda che si espande fino ad abbracciare simbolicamente anche le generazioni future, sempre più in là. Come un marinaio che sa dove andare, con etica e affetto.


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