7 aprile 2015
Le architetture di Expo Milano 2015 sono ormai diventate reali e, per trasformare idee e ingegno in realtà, è stato scelto soprattutto l’acciaio, strumento di innovazione per la qualità delle costruzioni.
Per sei mesi, dal primo maggio al 31 ottobre 2015, Milano diventerà una vetrina mondiale per gli oltre 140 Paesi e Organizzazioni internazionali partecipanti a Expo 2015, occasione che i progettisti e i committenti hanno colto per dare forma a strutture tematiche moderne e virtuose basate sul tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. L’organizzazione di Expo 2015 ha richiesto, per il costruito nazionale e per i padiglioni self built, particolare attenzione alla progettazione delle opere, vincolando all’utilizzo di materiali ecologici dal ridotto impatto ambientale ed invitando i Paesi a realizzare padiglioni sostenibili energeticamente, con ampi spazi verdi, facili da dismettere e reversibili al termine dell’esposizione.
Attingendo in maniera consapevole e critica dall’enorme patrimonio offerto dalla produzione siderurgica, i protagonisti dell’architettura contemporanea hanno ideato edifici ed infrastrutture altamente tecnologici, ma soprattutto sostenibili, trasformando i vincoli in opportunità avvalendosi delle competenze dei costruttori metallici. L’utilizzo dell’acciaio, grazie alle elevate capacità strutturali e alle infinite possibilità architettoniche che permette, ha rappresentato la soluzione ideale per affrontare la sfida dell’efficienza richiesta da Expo 2015: con riferimento all’ecologia dei materiali, poiché l’acciaio è riciclabile al 99%; nel conseguire elevate prestazioni, grazie alle caratteristiche altamente performanti dei singoli prodotti che vengono utilizzati nelle strutture a secco in acciaio; alla possibilità di concepire spazi interni molto ampi senza strutture intermedie di sostegno; infine, la dismissione e reversibilità dell’opera, dove l’acciaio è praticamente unico: costruire con elementi prefabbricati in officina significa facilità di montaggio, smontaggio, riciclo e nuova vita.
Ogni Paese che ha realizzato il proprio padiglione per Expo ha fatto ricorso all’acciaio,chi in forme più virtuose ed espressive chi come elemento strutturale.
Acciaio in tutte le sue gamme di prodotto: travi, tubi, laminati mercantili, lamiere, pannelli, rivestimenti, bulloneria e altri; nelle diverse qualità: acciaio al carbonio, inossidabile, corten e acciaio alto-resistenziale, impiegato come elemento strutturale, sia come ossatura portante sia come elemento architettonico a vista; acciaio anche nei sistemi di fondazione, determinante il suo impiego a rinforzo e a sostegno degli altri materiali. Acciaio quale valore aggiunto di grande importanza per i progettisti, che hanno applicato tecnologie evolute in termini di leggerezza, affidabilità e precisione meccanica, sicurezza e ottimizzazione dell’attività cantieristica, consapevoli del fatto che solo una diretta e chiara semplificazione di tutti i processi consente di realizzare opere in tempi ridotti.
Inoltre costruire in acciaio ha significato concretizzare un investimento di prestigio anche per quelle opere che rimarranno a Esposizione Universale conclusa, un investimento che, rispetto alle costruzioni tradizionali, mantiene un elevato valore nel tempo dall’altissimo pregio estetico. Le soluzioni tecnologiche e progettuali compiute dai protagonisti della progettazione hanno confermato che i vantaggi nell’impiego dell’acciaio sono ormai divenuti irrinunciabili quando si desidera creare forme originali e architetture moderne, manifesti dell’identità di una nazione o di un’azienda.
A tal proposito, Fondazione Promozione Acciaio ha incontrato 3 principali di questa grande esposizione, che hanno vissuto a 360° la nascita di Expo Milano 2015: l'Arch. Ciro Mariani, Chief Architect Expo 2015; l'Ing. Monica Antinori, Senior Strutture Expo 2015 e il Prof. Ing. Massimo Majowiecki, progettista delle Tende Cardo e Decumano; per indagare e approfondire i principi alla base delle diverse scelte costruttive dei padiglioni Corporate e Self Built.
Nell’incontro con l’Arch. Ciro Mariani sono stati toccati e approfonditi temi importanti, in particolare il Masterplan di Expo, significati e sviluppi; il valore aggiunto dei progetti di EXPO e il ruolo dell’acciaio nella fisionomia di questa Esposizione Universale ospitata dall’Italia; la sfida della smontabilità, riciclabilità e sostenibilità affrontata da ogni Paese nella progettazione ed edificazione dei propri Padiglioni e le risposte trovate nell’acciaio per affrontare queste esigenze; infine l’approccio dei giovani architetti al mondo dell’acciaio. Leggi l’intervista
L’incontro con l’Ing. Monica Antinori ci permette di approfondire tematiche importanti come l’approccio dei giovani ingegneri all’uso dell’acciaio, con un particolare riferimento all’esperienza dello staff dell’Ufficio di Piano di Expo, la temporaneità dei padiglioni imposta dalle regole del BIE e le soluzioni adottate in tal senso per le opere dell’Esposizione, le scelte strategiche dei vari progettisti per rispondere alle esigenze di velocità costruttiva, per chiudere con una domanda che tutti si saranno fatti almeno una volta: quale sarà il destino dei padiglioni una volta terminato l’Expo? Leggi l’intervista
Il Prof. Ing. Massimo Majowiecki ci fa conoscere i segreti del progetto delle tende dei due assi su cui è costruita la struttura del sito espositivo: le richieste progettuali e la soluzione elaborata, in funzione di esse, dopo un accurato esame comparativo tra varie alternative strutturali; il rapporto tra leggerezza, estetica e resistenza, nonché l’importanza dell’uso dell’acciaio; le innovazioni tecnologiche e l’impronta che l’architettura lascerà in questa Esposizione Universale. Leggi l’intervista
30 aprile 2025
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