innovA è nata da una provocazione. Perché non riportare a Brescia, tra le principali province dell’acciaio italiano ed europeo, una parte di Made in Steel? A Brescia, dove ha mosso i primi passi più di 10 anni fa la principale manifestazione del sud Europa per la filiera siderurgica, che poi si è spostata a Milano per motivi di spazio. La risposta a questa grande sfida si vedrà da oggi alle 14 a Brixia Forum, con l’inaugurazione della prima convention dell’innovazione per la filiera siderurgica: nell’area espositiva aziende, centri di ricerca, università che si occupano delle tecnologie abilitanti dell’industria 4.0; nell’area convegni e nelle diverse sale nel polo espositivo, incontri e dibattiti sul futuro dell’acciaio e del mondo digitale.  

Presidente Morandi, cosa ci si attende da innovA, il primo evento nel suo genere in Italia?

Il nostro obiettivo è quello di portare la filiera dell’acciaio sulla frontiera dell’innovazione. Spesso sembra che la generazione di valore si sia spostata in altre zone del mondo, si pensi alla Silicon Valley. Non è però un modello riproducibile, né a Brescia né in Italia. Quello che possiamo e dobbiamo fare è innestare nuove idee, giovani risorse, startup su una filiera produttiva che ha un’esperienza centenaria, quella siderurgica. Che fino a oggi ha innovato, ma in modo lineare e incrementale. Siamo invece all’interno di una rivoluzione industriale, la quarta. Tutto sta cambiando a una velocità mai vista.

Cosa potranno trovare i visitatori a Brixia Forum?

I produttori, i distributori, gli utilizzatori di acciaio sono i nostri storici espositori a Made in Steel. Saranno invece i visitatori di innovA: potranno toccare con mano l’innovazione, conoscere le aziende che stanno applicando quelle nuove tecnologie di cui anche il settore siderurgico ha estremo bisogno, scoprire le startup che si occupano di impresa 4.0. innovA, dove la “A” richiama acciaio, vuole essere un momento di incontro tra l’innovazione e il nostro settore. Ci stiamo occupando molto di miglioramento di processo e di prodotto, ma poco di ciò che potrebbe essere “disruptive”, di ciò che cambierà alla radice il nostro modo di fare business.
Naturalmente, la partecipazione a questa convention è aperta a tutti. Abbiamo invitato scuole, istituzioni e associazioni del territorio, e tutti coloro che siano curiosi di capire come sta cambiando il futuro dell’industria.

Quali sono le sfide più importanti che l’acciaio è chiamato a vincere a breve termine?

Credo siano quattro macro trend che stanno rivoluzionando il comparto, tutti legati al tema dell’innovazione. Dalla produzione di massa si sta andando verso una produzione di nicchia, sempre più specializzata e centrata sulle richieste del cliente finale. Si pensi per esempio allo “smart steel”, l’acciaio intelligente, in grado di trasmettere dati tramite sensori. Poi c’è la sfida dell’utilizzo di questi dati, i tanto nominati “big data”: raccoglierli non è sufficiente, vanno interpretati perché possano creare valore da immettere nel processo produttivo. Terzo punto, la filiera siderurgica dovrà essere molto più integrata: cambieranno i modelli di business, si comincerà (qualcuno lo sta già facendo) a distribuire i prodotti siderurgici utilizzando piattaforme internet. Infine c’è la grande questione ambientale. L’industria è chiamata a ridurre il proprio impatto e a rafforzare il proprio ciclo circolare di recupero e riutilizzo delle materie prime. Anche attraverso le nuove tecnologie.