11 novembre 2020
Si chiama “Yes I Can” il progetto promosso da Ricrea, il Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Acciaio, che nonostante l’emergenza sanitaria in corso non ha abbandonato la sua missione, trovando nella videoconferenza una nuova modalità per rimanere vicino ai ragazzi e nel corso del suo viaggio in Italia per raccontare agli studenti delle scuole superiori la buona pratica del recupero e il riciclo degli imballaggi in acciaio, oggi ha virtualmente fatto tappa presso l’Istituto Salesiano Don Bosco di Brescia.
«Yes I Can è un progetto che abbiamo molto a cuore – ha ricordato Roccandrea Iascone, responsabile comunicazione di Ricrea – in quanto gli imballaggi in acciaio, metallo che si ricicla al 100% all’infinito, rappresentano un esempio concreto di economia circolare e far capire alle nuove generazioni quanto sia importante impegnarsi in un piccolo gesto quotidiano come la raccolta differenziata è una missione importantissima. Il format è innovativo e molto efficace, e ci permette di coinvolgere i più giovani anche da casa».
L’approccio narrativo oscilla tra il giornalismo e il teatro: lo storyteller Luca Pagliari dialoga con gli studenti collegati da casa «suggerendo spunti di riflessione e invitandoli a una maggiore consapevolezza e senso di responsabilità, affinché abbiano un ruolo attivo nella tutela dell’ambiente. Le sue parole accompagnano immagini, riflessioni e testimonianze collegate alla filiera del riciclo degli imballaggi in acciaio, seguendone in maniera appassionata l’intero percorso».
Toccante e coinvolgente il brano del documentario mostrato agli studenti e dedicato ad Angelo Vassallo – il “sindaco pescatore” di Pollica (SA) – il cui impegno per la raccolta differenziata lo ha portato ad entrare in conflitto con la criminalità organizzata che lo ha ucciso in un agguato. Particolarmente interessante è stato anche il reportage realizzato da Pagliari in Brasile, dove i ragazzi – coetanei degli studenti italiani coinvolti – passano la notte a selezionare, a mani nude, i rifiuti in una discarica.
La tappa di Brescia ha visto il coinvolgimento del Gruppo Feralpi, uno dei principali produttori siderurgici in Europa – proprio nelle due acciaierie bresciane del Gruppo gran parte degli imballaggi in acciaio raccolti nel nostro Paese vengono fusi per tornare a nuova vita sotto forma di nuovi prodotti – ed è stata organizzata in collaborazione con siderweb.
«Dare nuova vita all’acciaio è il nostro core business da sempre» ha raccontato ai ragazzi Ercole Tolettini, responsabile del sistema di gestione ambientale di Feralpi Siderurgica. «Il 93% del nostro acciaio proviene dal riciclo del rottame ferroso. Parliamo di otre due milioni e mezzo di tonnellate ogni anno, di cui più un milione solo negli stabilimenti bresciani. È un processo circolare per definizione che non si esaurisce qui. Infatti, valorizziamo ovunque possibile anche ciò che può sembrare un rifiuto industriale per trasformarlo in nuovi prodotti da reimmettere sul mercato. Così recuperiamo virtuosamente scorie, fumi e polveri, usiamo tecnopolimeri al posto del carbone e recuperiamo anche il calore per alimentare la rete di teleriscaldamento a Lonato. Vogliamo creare valore e per continuare a farlo abbiamo bisogno dell’entusiasmo, dei talenti e della capacità innovativa dei giovani».
Dopo la tappa di oggi, Yes I Can continuerà il suo viaggio virtuale in altre città italiane, con l’obiettivo di educare le nuove generazioni a stili di vita sostenibili e trasmettere questo esempio virtuoso di economia circolare.
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