
Minerale e rottame: tenuta oltre le attese
«Stabilità fragile del rottame in Turchia. In Italia, crescente pressione ribassista a causa di rallentamenti e fermate»
1 luglio 2025 Translated by Deepl
Nonostante le previsioni di calo, il minerale di ferro ha mostrato una sorprendente tenuta negli ultimi anni. Anche recentemente, si è mantenuto prevalentemente sopra quota 100 $/t CFR Cina. Solo da fine maggio i prezzi sono rimasti stabilmente sotto questa soglia, fino a toccare il minimo di 92 $/t, ma risalendo negli ultimi giorni a 93-94 $/t, grazie a una ripresa dell’attività produttiva. La competitività dell’altoforno sul forno elettrico ne ha sostenuto la domanda. In prospettiva, però, si attende un calo strutturale, favorito da una riduzione della produzione siderurgica cinese e da un aumento dell’offerta globale dovuto, per esempio, allo sviluppo del progetto Simandou in Guinea. Lo ha affermato Stefano Gennari, Market Analyst & Editor di siderweb, aprendo il webinar MERCATO & DINTORNI di siderweb dal titolo “Rottame e ferroleghe: prospettive per il secondo semestre”.
La domanda cinese di acciaio, ha osservato Gennari, è in calo per il quinto anno consecutivo, penalizzata dalla crisi immobiliare. Tuttavia, la produzione è rimasta finora elevata, sostenuta da margini positivi (grazie al coke in calo del 15%) e da esportazioni record: +8,9% per le spedizioni di acciai finiti nei primi cinque mesi del 2025, con un +306% per i semilavorati. Questo boom non è frutto di una strategia centrale, ma della competizione tra acciaierie locali. Le stime parlano di 120 milioni di tonnellate esportate nel 2025. Intanto, è cambiata la composizione della domanda all’interno della Cina: è calato il peso dell’edilizia (dal 58% del 2020 al 50% del 2024), mentre è cresciuto quello del manifatturiero.
Il rottame in Turchia ha visto i prezzi scendere dai 425 $/t CFR di inizio anno a un minimo di 320 $/t CFR in primavera, stabilizzandosi poi a giugno tra i 337 e 345 $/t. Ma l’equilibrio è fragile: «La tenuta dei prezzi è sostenuta da alcuni segnali positivi, come il minor numero di offerte disponibili sul mercato, il previsto rallentamento della raccolta durante i mesi estivi e il fatto che le acciaierie turche avranno bisogno a breve di acquistare rottame per gli arrivi di agosto – ha spiegato Gennari -. Tuttavia, le stesse acciaierie hanno sufficienti scorte di billette (le cui offerte cinesi si attestano a 455-460 $/t CFR) e la domanda di prodotti finiti, tondo per cemento armato in particolare, continua ad essere debole».
In Italia, il mercato del rottame ha vissuto a giugno una stabilità apparente. Dopo un leggero rimbalzo dei prezzi a fine maggio, la domanda si è raffreddata, complice la debolezza del mercato del finito e l’avvicinarsi delle fermate estive. Alcune acciaierie hanno già ridotto gli acquisti o anticiperanno a metà luglio gli stop per manutenzione. I prezzi potrebbero restare stabili nel breve, ma la pressione ribassista è attesa in crescita nelle prossime settimane.
Infine, Gennari ha ricordato che entro il terzo trimestre di quest’anno la Commissione Ue valuterà misure per garantire la disponibilità di rottame nel mercato interno. Si parla di una regola di reciprocità o di dazi all’export, invocati da Eurofer e Federacciai ma contestati da associazioni come EuRIC e Assofermet. «Sarà interessante capire come la Commissione bilancerà le diverse posizioni in campo», ha concluso.
MERCATO & DINTORNI | Rottame e ferroleghe: prospettive per il secondo semestre

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