21 ottobre 2020
Particolarmente interessante, nel corso del del webinar “Reagire alla crisi: i settori utilizzatori di acciaio” organizzato stamattina da siderweb, è stato l’intervento di Alfredo Mariotti, general manager di Ucimu-Sistemi per produrre, che ha introdotto un tema di stringente attualità, visto che si è appena conclusa l’edizione 2020 del Bi-Mu, la biennale delle macchine utensili, dei robot e dell'automazione «e nella quale, grazie alle molto positive reazioni dei partecipanti, mi sono fatto l’idea che le fiere sono ancora l’unica occasione di avere incontri produttivi tra gli operatori di qualsiasi settore».
Una valutazione che si accompagna a quella relativa al fatto che «c’è grande volontà di investire, ma siccome il mondo gira intorno a costruzioni e automotive, questi settori vanno incentivati: i cantieri – ha chiarito il general manager di Ucimu-Sistemi per produrre, vanno aperti in fretta e si devono incentivare le riduzioni delle emissioni dei motori a combustione interna».
Perché un altro tema delicato affrontato da Alfredo Mariotti è stato proprio quello della sostenibilità: «Quella sociale è importantissima, ma quella economica non lo è da meno» e questo lo ha portato a ricordare che «Il piano “Industria 4.0” è stato molto importante e va rilanciato con decisione perché non va dimenticato che senza le macchine che lavorano, i sistemi tecnologici ed i software innovativi non potrebbero certo essere utilizzati».
In quanto non va dimenticato, secondo Mariotti, che «L’innovazione di prodotto nasce dalla richiesta dell’utente finale, ma quella di processo è parte integrante delle strategie aziendali e per questo alle macchine vanno affiancati dei servizi da mettere a disposizione degli utilizzatori finali».
Dal rappresentante di Ucimu, infine, la constatazione che «fare sistema aiuterebbe molto tutti i settori, visto che anche le grandi imprese italiane sono mediamente piccole a livello globale. Per aggirare l’ostacolo rappresentato dall’individualismo che caratterizza la mentalità italiana si potrebbe utilizzare lo strumento delle reti d’impresa, ma quelle “da contratto” non possono ottenere finanziamenti pubblici e queste norme dovrebbero essere modificate dalla politica».
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