29 luglio 2016
BRESCIA - 29 luglio 2016
Guardare all’Industria 4.0 e alle novità che la rivoluzione digitale introduce dentro un contesto mondiale ed europeo. Ed è proprio a partire da una visione di contesto che il Documento conclusivo sulla nuova rivoluzione industriale realizzato dalla Commissione Attività produttive della Camera al termine di una serie di audizioni, guarda alla realtà italiana.
Lorenzo Basso, il relatore, presentando il documento ha messo in evidenza lo sforzo corale e l’intervento di imprese, associazioni, industrie, università e centri di ricerca, che hanno reso possibile la realizzazione del documento e delle linee guida.
La relazione conclusiva (oltre cento pagine), esaustiva ed impegnativa per quantità di dati e proiezioni, rappresenta una sorta di summa sullo stato dell’arte e, insieme, contiene alcune indicazioni operative. L’indagine individua in particolare cinque pilastri sui quali basare una strategia vincente per l’Industria 4.0. I pilastri sono una governance pubblico-privata; alla guida ci potrebbero essere Governo e Mise, Istruzione, ma anche enti locali, università, imprese.
Il secondo pilastro è quello delle infrastrutture: senza banda ultralarga tutto rischia di finire su un binario morto. Formazione per le nuove competenze industriali è il terzo pilastro. Il quarto è la ricerca affidata alle università (dunque alla loro autonomia, ma anche al loro essere istituzioni). Il quinto infine è l’open innovation per aumentare la competitività, ma anche per far partecipare il sistema alla rivoluzione in atto. Il ministro Calenda, intervenendo alla presentazione ha spiegato che le prime misure saranno varate prima delle pausa estiva.
(Leggi il documento conclusivo della Commissione Attività produttive: Indagine conoscitiva su «Industria 4.0»)
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