Nella prima rilevazione di luglio lo Steel Stock Index di siderweb conferma le tendenze che aveva fatto registrare a fine giugno. Dopo i picchi dei mesi precedenti e la decisa caduta di metà mese, ora l’indice si mantiene in costante ma lievissima crescita. Oggi registra un +0,60% molto equilibrato in quanto i titoli del paniere che aumentano di valore praticamente si equivalgono ai ribassi: sono infatti 29 le azioni che salgono, mentre il 48% scende. Eccezionalmente, non abbiamo oscillazioni in doppia cifra.

Sui mercati finanziari globali, dopo che l’ultima settimana di giugno aveva regalato aumenti a tutti gli indici analizzati, sono più della metà quelli che oggi perdono terreno. La caduta più accentuata è quella del FTSE MIB (-1,50%) che ha vissuto una settimana all’insegna della paura per l’aumentare dei casi di variante delta. Seguono, in negativo, NYSE (-0,58%), Eurostoxx (-0,57%) ed SSE Shanghai (-0,29%). In campo positivo, oltre al +0,18% del DJ, troviamo anche l’Iron&Steel Index con un aumento uguale a quello dell’indice di siderweb ed esplicativo della settimana finanziaria del settore siderurgico globale.

EURO, DOLLARO E YUAN CINESE

Sul fronte dei cambi, la settimana è forse la più tranquilla tra quelle analizzate, gli scostamenti degli ultimi sette giorni tra le principali tre valute del paniere sono praticamente irrilevanti con il cambio euro-dollaro che non subisce variazioni.
Le aziende quotate in dollari americani registrano un rendimento medio dell’1,05%. Dieci titoli su sedici guadagnano valore, mentre sei titoli calano. Al dollaro spetta oggi la prima posizione nella graduatoria dei migliori della settimana, nonostante l’azienda in questione non sia statunitense.
Non benissimo invece la valuta europea, dove sette aziende su dieci rivedono i loro titoli al ribasso negli ultimi sette giorni. Le variazioni negative sono state in ordine di grandezza maggiori delle crescite ed hanno portato il rendimento medio ad un -1,75%. I due cali più marcati, come vedremo in seguito, sono entrambi italiani ed entrano nella «flop3» settimanale.
Buona performance dello yuan cinese, dove quattro sulle sei aziende presenti incrementano il loro valore e le due perdite non superano l’1%. La migliore si appropria di una posizione in «top3» ed il rendimento medio settimanale della valuta cinese è di 2,54%.
Nel complesso, l’andamento dei titoli quotati nelle principali tre valute del paniere è molto equilibrato ed omogeneo in rapporto alla performance dell’indice di siderweb. I rendimenti di queste aziende, che rappresentano poco più della metà dei titoli dell’indice, sono indicativi della fase di incertezza finanziaria che si sta venendo a creare nel settore. 

TOP & FLOP

Le variazioni al rialzo ed al ribasso settimanali non si sono solamente pareggiate in termini di numero, ma anche per quanto riguarda i valori delle oscillazioni: nelle classifiche odierne, infatti, non vi è nemmeno un cambio di valore in doppia cifra e le crescite sono solo leggermente superiori ai decrementi.

La «top3» settimanale, pur mantenendosi prevalentemente nell’Oriente del globo come succede ormai da qualche rilevazione, ospita oggi un’azienda messicana che raggiunge il primo posto con un aumento di valore dell’8,38%. Si tratta di Ternium, la quale ha superato il picco di massimo storico che aveva toccato ad inizio maggio facendo così registrare un nuovo record. Il titolo sta gradualmente crescendo da due mesi e l’azione è diventata uno strong buy. Dopo una breve parentesi nell’Occidente, torniamo ad est per incontrare di nuovo un’azienda del Paese che più sta incrementando la propria produzione di acciaio in questi primi mesi dell’anno: l’India. Parliamo di Tata Steel, il cui titolo ha guadagnato 7,13 punti percentuali. A differenza degli altri produttori siderurgici indiani quotati, le sue azioni hanno seguito recentemente andamenti più volatili alternando buone performance a cadute. In settimana l’azienda è andata però crescendo e, nonostante il calo di giovedì, ha chiuso al rialzo durante la giornata di venerdì. Chiude la classifica la cinese Fangda Steel (+6,82%) che torna a guadagnare valore dopo che nel mese di giugno era stata più di una volta protagonista della «flop3». Viste le ultime oscillazioni, il titolo rimane ancora comunque molto volatile, ma la settimana ha dato segnali incoraggianti.

La «flop3» purtroppo ospita oggi nelle prime due posizioni le uniche aziende siderurgiche italiane presenti nel paniere dell’indice di siderweb. Il decremento più marcato è di Danieli a -6,37%, mentre quello di Tenaris è di -4,67%. Entrambe le aziende sono state influenzate dai timori settimanali dovute all’inasprirsi della variante delta del virus in diverse zone del globo. Un’altra ondata e di conseguenza nuove chiusure e limitazioni non sarebbero economicamente sostenibili per nessuno ed i mercati finanziari, soprattutto europei, hanno manifestato in settimana queste preoccupazioni. A farne le spese sono state le quotazioni di aziende di molti settori, tra cui quello siderurgico che vede purtroppo le italiane in pole. Nell’ultima settimana di giugno, entrambi i produttori avevano mostrato crescite e questo brusco stop vanifica i progressi delle scorse rilevazioni. Al terzo posto troviamo la taiwanese China Steel con una perdita di valore molto simile a quella di Tenaris (-4,64%). L’azienda ha perso terreno nei primi giorni della settimana, per poi risalire il giovedì e riscendere di nuovo ai livelli precedenti durante il venerdì, chiudendo al ribasso.

GREENSILL: GLI INVESTITORI SARANNO TOTALMENTE RIMBORSATI

Credit Suisse ha recentemente dichiarato che ripagherà 750 milioni di dollari (634 milioni di euro) agli investitori coinvolti nella vicenda Greensill. Questi nuovi rimborsi porteranno il totale pagato gli investitori nei proventi della liquidazione a 5,6 miliardi di dollari sui 10 totali di perdita. L’istituto di credito ha anche aggiunto in una nota ufficiale che ulteriori proventi della liquidazione dovrebbero essere pagati agli investitori appena possibile in rate future. Pur non dando tempistiche certe, l’impegno della banca a restituire questi soldi sembra essere molto forte. Credit Suisse si sta concentrando sui prestiti forniti da Greensill alla società GFG Alliance di Sanjeev Gupta che ha accumulato circa 2,3 miliardi di dollari di ritardi nei pagamenti. Il gruppo è in discussioni approfondite con il magnate minerario sull'esposizione di 1,2 miliardi di dollari che i suoi fondi detengono alla GFG Alliance interamente controllata da Gupta, che rappresenta il più grande pool di attività a rischio del fondo.

AUSTRALIA-CINA: LA PARTITA SUI DAZI NON E’ ANCORA CONCLUSA

La rivalità USA-Cina sembra essersi leggermente modificata con il primo contendente che ha in questo periodo lasciato il posto ad uno “stato amico”. Dopo le dispute sui dazi all’importazione di materie prime australiane in Cina, infatti, il governo di Canberra ha spinto per un’indagine internazionale sulle origini del coronavirus, con lo scopo non dichiarato di danneggiare Pechino. La risposta della Cina non si è fatta attendere presentando alla WTO un contenzioso sui dazi che l’Australia ha imposto sulle importazioni di diversi prodotti dalla Cina, su tutti torri eoliche, ruote ferroviarie e soprattutto acciaio inox. Di contro, il governo australiano ha lamentato all’Organizzazione Mondiale del Commercio i dazi cinesi sul vino. L’ondata di misure protezionistiche che sta da qualche anno investendo i Paesi più ricchi del globo sembra solo agli albori.