29 aprile 2024
«La morte è l’altra faccia di quella meravigliosa avventura che è la vita e che tu, Gianpietro, hai saputo attraversare lasciandoci una traccia indelebile di te, fatta di creatività, di dedizione e determinazione, di coraggio nell’intraprendere, di resilienza e di proiezione verso il futuro. Ci mancherà la tua passione verso il nostro amato acciaio che, nella prefazione alla nostra pubblicazione del 2015 “Industria & Acciaio 2030”, hai definito il "nostro amico silenzioso"».
È questo il ricordo personale del presidente di siderweb Emanuele Morandi dedicato all’amico Gianpietro Benedetti, che ha accompagnato tanti progetti di innovazione dedicati alla community dell’acciaio.
Abbiamo dunque pensato che il miglior modo di ricordare una figura indelebile per l’acciaio italiano come quella dell’imprenditore friulano fosse utilizzare le sue stesse parole, in quell’introduzione a "Industria e acciaio 2030" che nove anni dopo quel maggio 2015 è più attuale che mai e mostra la straordinaria capacità di visione di Benedetti.
«L’acciaio è un amico silenzioso della nostra vita: lo usiamo per costruirci la casa, l’automobile, treni, navi, oggetti di uso comune come le macchine del caffè, ponti, strade, macchine utensili, macchine che generano energia elettrica, impianti eolici, strumenti di tutti i tipi, inclusi quelli chirurgici, di cucina e così via. Un grande amico del progresso sociale e per giunta riciclabile. Attualmente il panorama industriale italiano per la fabbricazione dell’acciaio è in seria difficoltà: - le acciaierie integrate di Ilva Taranto e Piombino si trovano all’interno di un andamento calante, con un futuro incerto. Ciò obbliga l’Italia ad importare gran parte dell’acciaio di qualità e a sostenere il costo sociale di una dismissione progressiva, forse totale, a meno di un intervento con una visione adeguata; - le acciaierie elettriche, per lo più molto competitive tecnologicamente, sono spesso in difficoltà per il costo elevato del rottame e la scarsa reperibilità di questa materia prima. Se una visione nazionale non prenderà corpo, corriamo il pericolo di deteriorare ulteriormente la siderurgia italiana, che soffre anche di un contesto nazionale poco favorevole costellato di ostacoli burocratici. Certamente ottima cosa sarebbe riequilibrare il mercato del rottame installando un impianto di 3 milioni di tonnellate di riduzione diretta, ma va risolta la questione della disponibilità e costo del gas. Per il resto è prioritario focalizzarsi sull’innovazione per la riduzione dei cicli termici di raffreddamento/riscaldo, sui risparmi energetici, miglioramento della messa al mille e riduzione dell’impatto ambientale. Inoltre, fare rete tra i produttori per sfruttare sinergie e specializzare gli impianti diminuendo i costi, ottimizzando quelli delle materie prime, insieme al marketing. Infine, aumentare il valore aggiunto, puntando su qualità, servizio al cliente e agli utilizzatori, per essere sempre più presenti sui mercati europei…».
31 ottobre 2024
Nuova edizione del siderweb TG. #siderwebtg Credits: archivio siderweb; World Steel Association media library.
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