3 ottobre 2015
BRESCIA - Nel mondo della quarta rivoluzione industriale, il concetto di efficienza è ormai sorpassato. O, meglio, è ormai divenuto una commodity che non fa più la differenza. Quello che spinge il prodotto sui mercati, presso i consumatori o presso i clienti industriali, è qualcos'altro, ovvero la capacità di risolvere problemi e fornire soluzioni adeguate ai bisogni. Questo è quanto emerso durante il convegno Disruptive innovation, organizzato da Siderweb durante Supernova, che ha visto la partecipazione di Giuliano Noci ed Umberto Bertelé, docenti del Politecnico di Milano.
«Le innovazioni che hanno contaddistinto il mondo negli ultimi anni - ha detto Giuliano Noci - hanno spinto a mettere in dubbio la definizione di prodotto. La funzione d'uso, che nel passato era un elemento chiave nella decisione d'acquisto del cliente, è sempre importante, ma non basta più. Per esempio oggi sta emergendo nel comparto dell'auto una sempre maggiore richiesta dei clienti non tanto della soddisfazione del bisogno di mobilità, ma della soddisfazione di quello di interconnessione». Un altro elemento chiave è che «stanno nascendo nuovi competitor per le industrie tradizionali: in futuro probabilmente saranno Apple e Google, più che Mercedes, i competitor di BMW, grazie alla sempre maggior presenza di device nelle auto che stanno erodendo i margini per le case automobilistiche». Inoltre, ha aggiunto Umberto Bertelé, «anche lo sviluppo delle forme di condivisione (come Blabla Car, per esempio) ha un effetto paragonabile a quello della competizione, dato che diminuisce il bisogno di autoveicoli». Per riuscire a sopravvivere in questo ambiente economico, mutevole e sempre più esigente, bisogna quindi adattare la propria offeta. Ma come? «Vince oggi chi riesce a controllare l'informazione, ad essere un "cancello" attraverso il quale si raccolgono dati e si possono elaborare soluzioni». Esemplare, in questo senso, è quanto ha fatto il produttore di cuscinetti SKF, il quale «ha inserito nei propri prodotti un sensore, sviluppando poi delle app che permettono di monitorare il lavoro del cuscinetto e di avere un tracking in tempo reale dello stato del singolo prodotto, ottimizzando la manutenzione e fornendo un servizio aggiuntivo al cliente». Come si può declinare questo mondo nell'acciaio? «Il limite unico è la fantasia - ha risposto Noci -. Credo ci siano molte possibilità: i produttori di travi, per esempio, potrebbero inserire nei loro prodotti dei sensori che potrebbero essere utili nella gestione dell'edificio nel quale sono poi installate». «In futuro non bisognerà più pensare a realizzare un prodotto - ha concluso Bertelé -, ma a soddisfare i bisogni dei clienti, unendo anche competenze e realtà diverse. Solo così l'industria nazionale, anche la medio-piccola, potrà affrontare con fiducia i cambiamenti della quarta rivoluzione industriale»
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