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Borsa: tonfo dello Steel Stock Index

In calo quasi tutto il paniere. Asiatiche meglio delle europee

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Un agosto da dimenticare per lo Steel Stock Index. Nelle prime due settimane del mese l’indice delle azioni siderurgiche ha perso il 5,49%, azzerando l’ottima performance di fine luglio. Del paniere di azioni osservate solo 13 hanno avuto un rendimento positivo: meglio le asiatiche, male le europee ed americane. Tuttavia è da notare che lo scarso rendimento dello Steel Stock Index segue le forti perdite del mercato italiano (FTSE MIB -7%) ed europeo (EuroStoxx -4,40%).

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Top e flop della settimana
Tra le migliori troviamo la malese Steel Work, che con un +11,89% tenta una ripresa dopo la fase di ribasso iniziata a gennaio 2018. Interessanti i volumi del titolo, che nelle scorse settimane risultano sopra la media rispetto a quelli degli ultimi 4 mesi. Medaglia d’argento alla giapponese JFE Steel Corporation che continua la fase di rialzo iniziata a luglio grazie ai buoni risultati del secondo trimestre 2018. Al terzo posto Tata Steel dopo la pubblicazione dei dati finanziari relativi al secondo trimestre 2018. Il maggior produttore di acciaio indiano raddoppia l’utile netto rispetto all’anno precedente e punta ad aumentare la sua presenza nel Paese asiatico tramite la partecipazione in Bhushan Steel. Tuttavia l’altra metà della JV rappresentata dalla tedesca thyssenkrupp non va altrettanto bene: in due settimane perde oltre il 17%. A pesare l’utile per azione, in diminuzione, con vendite in aumento e le tensioni interne alla società sia sul lato dei lavoratori che nella governance dopo le dimissioni del CEO e del presidente del Consiglio di Sorveglianza. 
In perdita, come detto, la maggior parte delle società monitorate da siderweb. Ternium fa registrare la peggior performance, sia per la divisione messicana (-22,55%) sia con la divisione argentina (-17,57%). Non bastano vendite a +38% rispetto all’anno precedente per la divisione messicana, a pesare è l’utile per azione, che rimane sotto le stime degli analisti. Dal lato argentino pesa la politica monetaria, con il pesos che perde il 3,2% nella giornata di lunedì 13 (da inizio anno la moneta ha perso circa il 40%) a cui è seguita una serie di vendite sul titolo con volumi particolarmente alti nella giornata di martedì 14.
Un agosto di sofferenza anche per la statunitense United States Steel che perde il 18%. L’inizio del mese è stato caratterizzato da un tonfo legato alle previsioni del terzo trimestre 2018 che rimarrebbero sotto le previsioni degli analisti. Inoltre la mossa protezionista di Trump sembra aver causato più danni che benefici (per lo meno nel breve termine) alle aziende statunitensi, che vedono i prezzi aumentare in una sorta di “guerra interna” che non trova sfogo nemmeno nel vicino Canada che, come contro mossa, continua a sostenere l’ipotesi di tariffe sulle importazioni di acciaio dagli USA.

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Sotto la lente
Degna di nota la performance della turca Eregli Demir ve Celik Fabrikalari, nota nel paniere come Erdemir, che nonostante le difficoltà interne legate alla politica monetaria e alla caduta della lira turca, rimane a galla con un +3,38%. Inoltre la società sembra non aver subito i contraccolpi delle ultime proposte del presidente americano Trump, che vorrebbe innalzare le tariffe sulle importazioni al 50% per l’acciaio turco ed al 25% per l’alluminio.

Made in Italy
Danieli con il suo -1,42% limita le perdite. Tenaris, invece, segue di pari passo l’andamento del FTSE MIB chiudendo i primi 15 giorni di agosto a oltre -7%. Tuttavia Mediobanca rimane positiva sul titolo, stimando un potenziale rialzo del 30% delle azioni e target price 19,50 euro. Le ragioni dell’ottimismo per la banca d’affari risiedono nel numero di impianti petroliferi attivi negli USA che è salito di 13 unità (totale di 1057 tra petrolio e gas).

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