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L’acciaio del futuro passa dalla scuola

Il 48% delle aziende non trova personale formato: gli Istituti Tecnici Superiori (ITS) possono essere di aiuto

Il tema era emerso, con prepotenza, durante Made in Steel, ma siderweb aveva già registrato, raccogliendo le voci che provengono dalla filiera siderurgica, il disagio degli imprenditori – il 48% delle aziende non trova personale che risponda alle nuove esigenze create dalla tecnologia introdotta nel sistema produttivo – che vedono spesso da questo frustrate le proprie ambizioni di crescita.

Il “mondo ITS”
In Italia, proprio per tentare di colmare queste lacune, sono nati gli Istituti Tecnici Superiori (ITS), che sono costantemente monitorati dall'Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (INDIRE) del ministero dell’Istruzione, Università e della Ricerca (MIUR).

Nati nel 2010 per formare tecnici superiori in aree strategiche per lo sviluppo economico e la competitività in Italia, «sono scuole di alta tecnologia – spiega INDIRE – strettamente legate al sistema produttivo che preparano i quadri intermedi specializzati che nelle aziende possono aiutare a governare e sfruttare il potenziale delle soluzioni di Impresa 4.0».

Gli ITS presenti sul territorio sono complessivamente 104, correlati a 6 aree tecnologiche considerate “strategiche” per lo sviluppo economico e la competitività del Paese. Molti di questi istituti possono (e di fatto lo fanno già) favorire l'incontro tra i giovani, ma non solo, a cui vengono fornite competenze specifiche e il mondo del lavoro.

36, per cominciare, sono i corsi dedicati alla meccanica, alla meccatronica e comunque a discipline grazie alle quali sono formati diplomati le cui conoscenze possono tonare utili alle imprese del settore siderurgico-meccanico. I corsi che hanno l'efficienza energetica come tema portante sono invece 28. Senza trascurare i 9 corsi che sono dedicati a marketing, internazionalizzazione dell'impresa e gestione del personale.

INDIRE spiega che «accedono agli ITS, a seguito di selezione, i giovani e gli adulti in possesso di diploma di istruzione secondaria superiore e coloro che siano in possesso di un diploma quadriennale di istruzione e formazione professionale e che abbiano frequentato un corso annuale integrativo di istruzione e formazione tecnica superiore».

I percorsi «hanno una durata biennale o triennale (4/6 semestri – per un totale di 1.800/2.000 ore). Lo stage è obbligatorio per il 30% delle ore complessive e almeno il 50% dei docenti proviene dal mondo del lavoro e permettono di acquisire un Diploma Tecnico Superiore con la certificazione delle competenze corrispondenti al V livello del Quadro europeo delle qualifiche (European Qualification Framework). Per favorire la circolazione in ambito nazionale ed europeo, il titolo è corre­dato dall’EUROPASS diploma supplement».

L'impegno
siderweb, grazie alla collaborazione di INDIRE, intende capire meglio – e trasmettere quello che emergerà alla platea dei propri lettori attraverso una serie di articoli dei quali questo è solo il primo – quali percorsi e con quali modalità possono essere attivati per creare un percorso virtuoso che colleghi il mondo della scuola con quello dell'impresa e favorisca un sempre più automatico passaggio dal primo al secondo

Numeri importanti
Per comprendere quanto alto sia il potenziale e, soprattutto, l'attenzione che il mondo dell'impresa riserva a questa esperienza, bastano pochi dati: delle 8.894 persone che hanno conseguito un diploma ITS, 7.138 (l'80%) hanno trovato un lavoro e il 90% di loro svolge un'attività coerente con il percorso di studio portato a termine, con il settore della meccanica, insieme a quello della mobilità sostenibile, che fanno registrare le percentuali più elevate.

Quanto alla diffusione territoriale degli ITS, la Lombardia è la regione che ne vanta (20) il numero maggiore, mentre Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige sono le uniche due a non averne neanche uno.

“Didacta”, l'evento dedicato
Dal 9 all’11 ottobre – alla Fortezza da Basso di Firenze – si è svolta la terza edizione di Fiera Didacta Italia, l’appuntamento dedicato alla scuola rivolto a docenti, dirigenti scolastici, educatori, formatori, professionisti e imprenditori del settore scuola e tecnologia.

«Innovazione, formazione, futuro. Sono tre parole, ma insieme esprimono la stessa idea. L’idea di una scuola che non resta indietro, una scuola che guarda avanti – spiega il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Lorenzo Fioramonti – e Didacta ha offerto una occasione importante per conoscersi, confrontarsi, misurarsi»

Tanto che nell'edizione 2019 è nata l’area “meccatronica” – su impulso del protocollo siglato tra MIUR e AIdAM (Associazione Italiana di Automazione Meccatronica) – con lo scopo di favorire lo sviluppo delle competenze nel settore di riferimento sia agli studenti che ai docenti. Durante i tre giorni della fiera verranno organizzati dei corsi formativi per i docenti.

«Il programma scientifico che è stato proposto – dice il presidente di INDIRE, Giovanni Biondi – aumenterà notevolmente il numero delle occasioni formative per gli insegnanti, per i dirigenti scolastici e per tutti coloro che gravitano attorno ai temi dell’innovazione scolastica. La novità maggiore di questa edizione ha riguardato il padiglione di INDIRE "Scuola=Futuro" dove sono stati presentati percorsi dove le tecnologie e le metodologie didattiche rappresenteranno un tutt’uno, proponendo ai docenti un itinerario “alternativo” al classico modello trasmissivo».


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