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Centro Inox: più inossidabile per la rete idrica

È uno dei temi che l’associazione porterà a Made in Steel, a ottobre a fieramilano Rho

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Partecipa a Made in Steel fin dalla prima edizione, quella che nel 2005 si tenne alla fiera di Brescia. E anche questa volta il Centro Inox non mancherà a fieramilano Rho per la nona Conference & Exhibition della filiera dell'acciaio, dal 5 al 7 ottobre.  

Nato nel 1962, il Centro Inox conta 12 associati in rappresentanza di 22 aziende e ancora oggi è l’unica realtà associativa nel campo degli acciai inossidabili in Italia che ha l’obiettivo di «studiare e sviluppare tutte le possibili applicazioni, attuali e future, degli acciai inossidabili e delle superleghe» in ogni comparto industriale. Uno degli argomenti chiave che l’associazione intende portare a Made in Steel, forse anche con una conferenza aperta al pubblico, sarà l’uso dell’acciaio inox nella rete idrica nazionale per la distribuzione dell’acqua potabile: un tema strettamente legato alla macro tendenza che sta trasformando l’intera filiera siderurgica, quella della sostenibilità, intesa come economia circolare, transizione energetica, riduzione degli sprechi di risorse vitali per il pianeta. L’uso dell’inox per la distribuzione dell’acqua potabile «è una soluzione comprovata e che non è più messa in discussione in Paesi come Giappone e Taiwan – assicura il presidente del Centro Inox, Massimo Zoppegni -. In Ue se ne parla timidamente perché si pensa al prezzo, ma non al costo per le future generazioni. Abbiamo reti ormai obsolete e non più recuperabili, con perdite fino al 40% in Italia e di oltre il 20% in media in Europa. Nel Pnrr sono previsti investimenti per la riduzione di queste perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua. Ecco, sarà uno degli obiettivi ai quali destinare risorse nei prossimi anni». 

Serve però «un cambiamento radicale della mentalità. L’inox è formidabile dal punto di vista applicativo, ma dobbiamo, anche come associazione, essere capaci di convincere chi deve investire il denaro pubblico. È chiaro che i vari enti e istituzioni debbano essere educati e questo è il nostro compito. Dall’altro lato – aggiunge Zoppegni – chi produce manufatti deve prendersi carico di investire in nuovi prodotti, che per noi come associazione sono soluzioni conosciute ma applicate solo in pochi casi, che hanno però risultati confortanti e che confermano la bontà dell'utilizzo di prodotti in inox». 

Altro grande tema monitorato dal Centro Inox è quello dell’energia rinnovabile. «Lo sguardo dell’associazione – spiega il presidente Zoppegni – è rivolto verso la ricerca di nuove possibili applicazioni legate ai futuri sviluppi che avrà l’impiego dell’idrogeno. Vediamo con molto favore partnership con operatori che producono energie rinnovabili, perché saranno accompagnate dallo sviluppo di nuovi prodotti in acciaio inox. Si pensi poi alla mobilità sostenibile e ai veicoli elettrici: l’inox avrà ancora una grande presenza nelle batterie». 

Anche della divulgazione delle possibili applicazioni che possono diventare di uso comune dei nuovi prodotti sviluppati si occupa infatti il Centro Inox. «Negli ultimi anni, gli sforzi di ricerca e sviluppo delle acciaierie sono stati volti alla creazione di prodotti fruibili ed economicamente sostenibili, con meno nichel e più cromo, dagli spessori ridotti ma con resistenze meccaniche molto elevate e resistenza alla corrosione. Da un lato sosteniamo i produttori nello sviluppo di nuovi gradi e qualità di acciai inox. Dall’altro, svolgiamo un’attività molto importante in campo normativo e legislativo: il Centro coordina e partecipa come esperto ai gruppi di lavoro delle commissioni nazionali ed europee per la stesura e la revisione delle norme sugli acciai inossidabili ed è in contatto con diversi ministeri. Sosteniamo i nuovi prodotti, cercando di trovare soluzioni che permettano loro di trovare applicazioni ed entrare quindi nel ciclo produttivo, indicando alla legislazione usi performanti ed economicamente sostenibili dell’acciaio inossidabile». 

Nella lunga storia dell’associazione, il 2020 è stato «un anno unico quanto a difficoltà, che hanno portato gli associati alla sospensione o in alcuni casi al blocco totale temporaneo delle attività. Il 2021 – spiega Zoppegni – è altrettanto straordinario in termini di ripresa. Questa eccezionalità, storicamente non ritrovabile, ha un punto di domanda sulla sua durata e sulla sua sostenibilità, sia per l'impatto sulla produzione mondiale che per l'aumento del valore delle materie prime e della trasformazione dei prodotti». 

In questo contesto, il Centro Inox non ha mai fermato le proprie iniziative di formazione, svolte attraverso la controllata Centro Inox Servizi, la cui attività arriva a coinvolgere circa 165 aziende. «L’attività formativa – ricorda il presidente – si è evoluta e implementata dal momento della crisi emergenziale dovuta all’epidemia di Covid-19, trasformando la modalità di erogazione dei corsi di formazione. Tramite numerosi appuntamenti webinar si sono organizzati corsi di aggiornamento e di base su svariati temi tecnici sugli acciai inossidabili. Il Centro Inox continuerà a investire in “tecnologia” per migliorare sempre di più questa nuova frontiera della formazione, per diffondere a un pubblico sempre maggiore le proprie conoscenze sugli acciai inossidabili. Si spera che anche l’attività in presenza possa riprendere quanto prima, ma senza dubbio questa nuova modalità formativa non sarà abbandonata e andrà a fare da complemento alla normale attività di “educazione” della filiera». 


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