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Steele: oltre 50 commesse attive

L’azienda vuole crescere ancora e amplia l'organico. Avviata una nuova collaborazione con Comau

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Supera gli 8 milioni di euro il giro d’affari generato da Steele e tutto il suo network: 9 partner con competenze in ingegneria, automazione, meccanica e digitale; i principali sono Meccanica Center, Tecnologie Industriali e Valtech. E l’azienda prevede di chiudere il proprio fatturato a più di 1,5 milioni di euro.
«Numeri che danno molta soddisfazione, considerato che siamo nati a gennaio 2020, affrontando quindi la fase di start up in piena pandemia, e che anche ora la situazione non è facile» ha detto Giorgio Ghini, un lungo passato in Danieli, fondatore e amministratore delegato di Steele. Numeri che «sono destinati a essere ulteriormente implementati».   

Nelle scorse settimane, Steele ha aperto una collaborazione con Comau, importante player internazionale nel campo dell’automazione industriale. L’obiettivo è implementare soluzioni robotiche per la siderurgia. «Oggi la robotica viene usata principalmente nelle fasi finali, per esempio nello spostamento dei materiali. Nostro obiettivo – ha spiegato Ghini – è implementarne l’uso nelle linee produttive».    

Anche alla luce di questo nuovo progetto, Steele sta ampliando il proprio organico, per espandere l’area di prodotto e di mercato. Ghini e soci (Roberto Finanzon, fondatore e Technical Manager, e Fabio Marca, Supply Chain Manager) non si aspettavano una tale escalation: «Con i nostri 9 partner, oggi gestiamo 56 commesse aperte» ha detto l’ad, che non ha escluso un ingresso in settori diversi da quello siderurgico. «Ci stanno coinvolgendo nella trafila dell’alluminio e stiamo iniziando uno studio per un’importante azienda bresciana del campo dell’ottone». 

Il modello di business della società, che si definisce un «contenitore di competenze», è inedito nell’acciaio: Steele ha ottimizzato i costi di struttura, gestendo le forniture impiantistiche e tecnologiche dei propri clienti selezionando nella propria rete i referenti migliori per la realizzazione dei diversi progetti. «Siamo una struttura completa, ma destrutturata - ha spiegato Ghini nel corso di una conferenza stampa di presentazione dell’azienda -. Lavoriamo a fianco del nostro cliente offrendo il minor prezzo e la massima competenza tecnica». Clienti tra i quali figurano Cogne Acciai Speciali, Acciaierie Venete, Alfa Acciai, Gruppo Arvedi. «Uno dei nostri progetti più importanti è l’attività di ottimizzazione del laminatoio di Pallanzeno di Duferco, per migliorare la qualità. Ne stiamo completando la fornitura – ha ricordato Ghini -. Stiamo, poi, collaborando anche con Ferriera Valsabbia, affrontando uno studio legato alla fornitura di una sezione di colata, perché il produttore ha deciso di ampliare la propria gamma». Appalti corposi, «che riusciamo a gestire "a blocchi", non vincolando il cliente al passaggio successivo». 

«La nostra forza sono le competenze. La nostra prerogativa, avere un’importante credibilità tecnica». Con questo motto, Steele intende partecipare, per la seconda volta consecutiva, a Made in Steel. «Con la tecnologia del metaverso – ha anticipato Ghini – ci piacerebbe riuscire a presentare ai clienti i nostri impianti virtuali del futuro».   

Nell'immagine il board di Steele. Da sinistra: Giorgio Ghini, fondatore e amministratore delegato; Roberto Finanzon, fondatore e Technical Manager; Fabio Marca, Supply Chain Manager.


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