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Tecnofil: domanda fiacca, forte concorrenza turca

L'intervista al wire a Gianluca Periccioli, amministratore delegato

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DÜSSELDORF - Lo sguardo è quello stanco ma appagato di chi, dopo una giornata intensa, è riuscito a raggiungere i propri obiettivi. È lo stesso Gianluca Periccioli, amministratore delegato di Tecnofil, a confermarlo, intervistato al temine della seconda giornata del wire di Düsseldorf. 

Come sta andando la fiera e che clima ha trovato?
Sin dalla seconda parte della prima giornata, la fiera è stata soddisfacente, sia come afflusso che come qualità dei nuovi contatti che abbiamo avuto. Nuovi contatti che sono andati ad aggiungersi agli incontri già fissati nella lunga preparazione pre-fiera, che per noi dura almeno da un paio di mesi. Devo dire che per ora è andato tutto come abbiamo pianificato e forse per certi versi anche meglio. Non possiamo che essere soddisfatti. 

Qual è il sentiment di mercato?
Anche qui in Germania il clima che si respira è quello che stiamo riscontrando da alcuni mesi anche in Italia, con i clienti che stanno vivendo una fase di destoccaggio e riduzione dei magazzini che di fatto allunga le tempistiche di riacquisto. Al momento, pare essere proprio la richiesta di fondo a mancare e quindi ci sono state tante promesse di ordini, ma concretizzazioni poche. In questa fase già complicata ci troviamo anche a dover fronteggiare la concorrenza piuttosto agguerrita di player turchi che, forti dei margini garantiti da billette russe acquistate in saldo, si permettono di fare prezzi al di là di ogni possibile concorrenza. 

Come è andato il primo semestre dell’anno?
Il primo semestre non è andato male in termini di volumi, ma, in parte per le dinamiche che citavo prima, ci sono stati sicuramente impatti sulle marginalità. Il conflitto in Ucraina e le sanzioni alla Russia hanno avuto come effetto che i produttori di Mosca dirottassero dove potevano e a prezzi stracciati i volumi che prima arrivavano in Ue. La questione è che i trasformatori di queste aree hanno potuto proporre al mercato materiale a prezzi molto bassi e, inoltre, hanno assecondato praticamente in tempo reale ogni minima discesa di prezzo senza battere ciglio. È impossibile competere a queste condizioni. 

Come è possibile reggere questi livelli di concorrenza?
Come Tecnofil, già da diversi anni abbiamo avviato un lavoro per poter essere “quality leader”, dal momento che diverse decisioni politiche sul fronte energetico, e non solo, ci hanno precluso la possibilità di essere cost leader. La nostra azienda, inoltre, si sta proponendo sempre di più come un partner per i clienti: oltre a consigliare il prodotto migliore per le loro esigenze, forniamo anche consulenza in merito a quali possano essere nuovi mercati di sbocco per i loro prodotti, aiutandoli a far crescere il business oltre a fornire il prodotto della miglior qualità possibile. Ciò permette anche di far aumentare i consumi dei clienti. 

Anche alla luce di questo nuovo approccio al business, avete in programma nuovi investimenti?
Negli ultimi anni la nostra parola d’ordine è stata qualità, non solo in termini di prodotto, ma molto più in generale nei servizi offerti, nei rapporti interpersonali nell’azienda. In sintesi, in tutto quello che facciamo. Ritengo che il cliente che tocca ciò con mano lo possa riscontrare anche economicamente nel medio lungo termine. Abbiamo fatto molti investimenti sui macchinari per poter assecondare il mercato in termini di qualità e flessibilità, con ormai 20 macchine da trafila particolarmente adattabili alle condizioni di mercato. Sul fronte tecnologico stiamo puntando molto su prodotti come lo zinco-alluminio, che hanno una sopravvivenza, in termini di durata in applicazione, superiore a un normale zincato, come ad esempio il nuovo prodotto destinato all’agricoltura. Attualmente siamo leader di mercato su questa tipologia di prodotti premium che stiamo cercando di sviluppare ulteriormente. Abbiamo comunque riscontrato una tendenza generale a uno spostamento verso prodotti di categorie superiori e noi stiamo cercando persino di anticipare questo cambiamento, offrendo prodotti tecnologicamente sempre più avanzati e customizzati. Forse, però, l’aspetto più importante è quello della formazione che è trasversale a tutti i reparti dell’azienda. Tutto lo staff e io stesso seguiamo programmi di formazione costante e questo, oltre a poter fornire un servizio migliore ai clienti, ci permette di consolidare il senso di appartenenza delle persone all’azienda, portandole a lavorare meglio e con un maggior entusiasmo.


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