2 maggio 2016 di Lucio Dall'Angelo
In altra parte del sito trovate i contenuti integrali del convegno “Automobile: un futuro d’acciaio?” voluto e organizzato da Siderweb e ANFIA per riflettere sull’apporto del settore siderurgico allo sviluppo dell’automotive. E se slide, relazioni, cronaca, l’intero sidertg dedicato all’evento, offrono ai cento partecipanti e a tutti gli attori della filiera gli elementi per continuare una riflessione (o condividerla con i propri collaboratori o colleghi), c’è un elemento intangibile che il convegno di Torino ha fatto emergere: la necessità di pensiero e la voglia di condividerlo. Un pensiero forte come l’acciaio, ma che va oltre l’acciaio.
“Conoscenza, contaminazione, cooperazione” sono le tre “C” sulle quali ha messo l’accento il presidente di Siderweb Emanuele Morandi, aprendo i lavori. E il convegno di Torino ha detto da un lato il bisogno di incontro e dall’altro quello di riflessione (l’ordine non modifica il risultato). Un confronto, dunque, tecnico ed economico, ma anche culturale ed umano. Una rete di relazioni che fanno cultura prima che business. Perché la conoscenza è l’elemento centrale del processo decisionale. E lo è fin da prima del tempo in cui Fidippide corse per 42 chilometri da Maratona ad Atene per annunciare che i persiani erano stati sconfitti. Certo la digitalizzazione della comunicazione – anticipatrice della trasformazione digitale che sta toccando la produzione – ha fatto del “qui e ora” lo spazio tempo del conoscere. Ma, se ci pensate, gli elementi cardine del nuovo paradigma sono gli stessi da migliaia di anni ed hanno al centro intelligenza e passione. Hanno al centro le persone.
Trent’anni fa, nei giorni nei quali il mondo faceva i conti con il disastro nucleare di Chernobyl (disastro che i sovietici cercarono di nascondere), il collegamento tra Pisa e Roaring Creek, in Pennsylvania, segnava l’ingresso dell’Italia nell’era di Internet (facendone uno dei Paesi leader della nuova frontiera, posizione che nel tempo abbiamo perso). Era il via di quell’accelerazione dei processi di conoscenza e condivisione che ora traguardano una nuova frontiera, quella dello IoT, l’Internet of Things.
Ma il convegno di Torino, l’intervento di Giuseppe Barile, vicepresidente di Anfia, le relazioni di Giorgio Elefante, Fabio D’Aiuto, Carlo Mapelli e Gianfranco Tosini, le considerazioni di Stefano Ferrari, le chiacchiere finali, la cui eco non voleva spegnersi, dicono che la voglia e la forza di una stretta di mano non tramontano. Che la rete della conoscenza deve avere la potenza del digitale – il convegno era in diretta Twitter, con chiusura in diretta video su Facebook – e la forza del confronto. E che la rete è efficiente e si allarga solo se i suoi nodi sono solidi e funzionano da volano. Siderweb è uno di questi nodi, un moltiplicatore di occasioni. Che vive e si rafforza, rafforzandola a sua volta, proprio dentro la rete allargata fatta dalle persone. E a Torino, plasticamente, questa matrice originale si è fatta conoscenza, contaminazione, cooperazione.
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