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Sidenor: parola d’ordine innovazione

Il produttore spagnolo di acciai speciali punta a diversificare i suoi settori di sbocco

RHO (Mi) - «Innovatiòn» è la parola più ripetuta da Goyo Iparraguirre e Iñigo Molero, rispettivamente direttore commerciale e Marketing Leader for Innovation (al centro e a destra dell'immagine di testa) del produttore spagnolo Sidenor presente per la prima volta a Made in Steel. Intervistati a margine dell’importante manifestazione di settore i manager dell’azienda spagnola, affiancati dal direttore della divisione italiana Roberto Noera (a sinistra), hanno presentato la strategia presente e futura dell’azienda leader nella produzione di acciai speciali per l’automotive.


Come definireste la vostra azienda?
Senza alcun dubbio un’azienda votata all’innovazione. Siamo tra i leader nella produzione di barre in acciai speciali per l’industria dell’auto e della meccanica. Attualmente il nostro portafoglio di vendite è assestato con un 70% di produzione per la componentistica auto ed un 30% per altri settori, che oltre alla meccanica ci vede presenti presenti nelle energie rinnovabili, nell’industria estrattiva, in quella ferroviaria e in quella mineraria. Abbiamo quattro siti produttivi in Spagna, nella zona dei Paesi Baschi, tre impianti di lavorazione, un grande centro di distribuzione nell’Alta Savoia Francese, e quattro delegazioni commerciali in Uk, Germania, Francia e quella italiana operativa dal 1987 inizialmente sotto il brand Acenor.


Quale è stata l’evoluzione dell’azienda negli ultimi anni?
Abbiamo affrontato grandi cambiamenti. Il primo è senza dubbio quello legato alla proprietà. Dal 2006 al 2016 Sidenor faceva parte del gruppo brasiliano Gerdau. Abbiamo successivamente effettuato un management buy out ed ora siamo allo stesso tempo il personale ed i proprietari dell’azienda. Gerdau, per problemi di indebitamento, è stata costretta a cedere l’asset dagli istituti di credito e quindi siamo diventati indipendenti. Ed nello stesso momento ci siamo trovati da alleati a competitor.


Che tipo di soluzioni siete in grado di proporre al mercato?
I nostri prodotti hanno diversi impieghi all’interno dell’auto e spaziano dalla componentistica dedicata agli alberi di trasmissione, agli ingranaggi della scatola del cambio, al piantone dello sterzo, ai pistoni, agli ingranaggi e le molle elicoidali delle sospensioni. I nostri acciai possono essere quindi lavorati a caldo o per stampaggio. Quelli che abbiamo elencato sono tutti tipi di componenti che sono sottoposti a importanti sollecitazioni e richiedono una difettosità pari a zero perché, nel caso rottura, possono provocare all’automobile dei danni seri, oltre a mettere in pericolo anche la vita delle persone.


Più di 30 anni fa avete fatto una scommessa sulla ricerca e sviluppo, creando ad hoc una impresa di vostra proprietà. Quale è il bilancio di questa iniziativa? E quanto è importante per un produttore di acciai apeciali? Quali le ultime innovazioni che Sidenor ha proposto al mercato?
Ogni anno noi investiamo il 2% del nostro turnover in innovazione ricerca e sviluppo. In pratica sono 14 milioni di euro l’anno circa. Per far meglio comprendere quali sono i nostri prodotti più innovativi abbiamo coniato il nome "Innobars". Ci approcciamo all’innovazione sia dal punto di vista del prodotto che di processo. Sul fronte dei prodotti siamo in grado di proporre diversi acciai di nostra concezione, pertanto completamente nuovi. Lavoriamo a stretto contatto con il cliente per elaborare insieme nuove soluzioni sulla base dell’impiego. Ad esempio abbiamo sviluppato un particolare tipo di acciaio usato per i pistoni che ha una miglior resistenza alla corrosione, e in questo senso abbiamo battuto la concorrenza dell’alluminio. Questo perché la realizzazione dei motori più piccoli e leggeri ha imposto maggiori sollecitazioni alle parti meccaniche. Abbiamo di conseguenza realizzato un nuovo acciaio che avesse anche un prezzo competitivo.

Che aspettative avete per i prossimi anni?
L’industria dell’auto dovrebbe avere margine per un buon livello di consumi ancora per diversi anni. Al momento le nostre fabbriche stanno operando al 100% della loro capacità, noi comunque stiamo lavorando per diversificare maggiormente i nostri settori di sbocco, operando anche alcune acquisizioni. Siamo consapevoli che nell’arco di qualche decina di anni l’auto elettrica si affermerà sempre di più e al suo interno non sarà richiesto molto acciaio. Stiamo già affiancando diversi partner europei in questi studi. Siamo però convinti che se si lavora sul rapporto qualità prezzo possiamo puntare a vincere anche questa sfida, che non è lontana. In quindici anni le stime indicano che la percentuale di auto elettriche nelle nuove immatricolazioni raggiungerà il 10%, una volta superato questo limite ci aspettiamo che la crescita sarà esponenziale. Come abbiamo già ricordato stiamo cercando di prepararci a questo fenomeno diversificando i nostri settori di sbocco, per ora però godiamoci questo 2017 che si candida ad essere un ottimo anno.


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