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MES alla Cina: il sondaggio

Il «No» vince con percentuali bulgare

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Un solo coro. Una sola risposta. «NO». Gli utenti di Siderweb che hanno risposto al sondaggio sul riconoscimento dello status di economia di mercato alla Cina hanno le idee molto chiare: questa concessione non va fatta, pena gravissime conseguenze per l’acciaio «Made in Europe».
Entrando maggiormente nel dettaglio dell’indagine proposta da Siderweb, si nota che alla prima domanda, «È favorevole o contrario alla concessione dello status di Economia di Mercato alla Cina?», l’89,4% del campione si è detto contrario, contro il 10,6% che si è detto favorevole.

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La seconda domanda, «Se venisse concesso lo status di economia di mercato alla Cina, quale crede sarà la conseguenza principale per la siderurgia europea?» ha collezionato risposte diverse. La prima diversità è legata al comportamento dei rispondenti nella prima domanda: chi si è detto favorevole alla concessione del MES ha detto che questa azione o non avrà alcuna conseguenza o avrà un risvolto positivo, ovvero l’«aumento possibilità di scelta per il commercio».
Chi si è espresso in termini contrari rispetto al riconoscimento dello status di economia di mercato, invece, prevede conseguenze nefaste per l’acciaio europeo: per il 5,3% del campione ci sarà una «diminuzione dei margini per l’intero comparto», per il 31,6% un «ritorno delle massicce importazioni cinesi» e per il 52,6% una «crisi strutturale del settore siderurgico europeo». Per oltre la metà dei rispondenti, quindi, il MES sarà il veicolo che porterà nel Vecchio Continente una crisi dalla quale sarà difficilissimo uscire.
Entrando ancora più nel dettaglio, Siderweb ha chiesto agli utenti: «se venisse concesso lo status di Economia di Mercato alla Cina, su quale prodotto siderurgico crede ci sarebbero le conseguenze maggiori?» Anche in questo caso le idee appaiono piuttosto chiare. Saranno i piani il comparto più toccato dal MES cinese. Secondo il 63,2% del panel, infatti, i coils a caldo in acciaio al carbonio subiranno le maggiori conseguenze dal ritorno della Cina sul mercato europeo. Coils inox e lamiere da treno in acciaio al carbonio ottengono cadauno circa il 6,5% delle preferenze, mentre il comparto lunghi da costruzione (tondo, travi o laminati mercantili) si ferma al 3,5%. Il 15,8% dei rispondenti, infine, pensa che saranno i semilavorati a patire maggiormente il ritorno della Cina, infine un 4,5% del campione pensa che saranno altri prodotti a pagare il dazio maggiore al MES.

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Infine, l’ultima domanda posta da Siderweb è stata la seguente: «Se potesse dare un’indicazione alla Commissione europea in merito alla concessione del MES alla Cina, cosa suggerirebbe?». Anche in questo caso, l’indicazione degli utenti della community dell’acciaio è chiara. La maggioranza delle risposte chiede all’Ue di «non darlo», «essere rigidi sul no» o «non concedere», con qualche variante o approfondimento, come un lettore che ha scritto: «è improponibile voler concedere lo stato di MES ad una nazione che non rispetta le più elementari regole di rispetto delle persone e dell'ambiente», oppure che «sino a quando la Cina non allinea le condizioni dei lavoratori a quelle europee non si possono dare concessioni».
Alcuni rispondenti hanno invece puntato ad una visione più a lungo termine, come quello che ha suggerito di «scegliere se l'economia di domani della Comunità europea dovrà essere improntata su aziende commerciali con poca necessità di mano d'opera, oppure se si vuole mantenere una forte componente manifatturiera. Non mi sembra difficile scegliere» o quello che ha proposto di «introdurre misure per stabilire una competizione fair». Un siderurgico chiede di «cambiare strategia e puntare a accordi globali». Infine, tra chi ha risposto in modo favorevole alla concessione del MES, spicca la proposta all’Ue di creare un «libero mercato, ridurre i vessanti costi europei per l'energia, concertare i flussi di importazione con la Cina (variabili, ma sotto controllo delle massime percentuali di incremento)».
Insomma ad oggi il MES alla Cina fa ancora paura. L’acciaio italiano teme conseguenze catastrofiche in caso della concessione dello status al paese asiatico. E, al momento, le risposte fornite dalla politica europea paiono insufficienti per tranquillizzare il comparto.

Leggi l’area di Siderweb dedicata all’approfondimento GEOGRAFIA E MERCATO DELL’ACCIAIO nell’ambito del progetto Stati Generali dell’ACCIAIO, dove potrai trovare ulteriori articoli sul tema.


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