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«Due parole con il professore», la rubrica a cura di Carlo Mapelli

«Un percorso di acciaio verso EXPO?»

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Non manca poi molto all’avvio del prossimo EXPO2015 organizzato dall’Italia, una manifestazione della durata di sei mesi che nel lontano 2008 fu scelta dal governo italiano come vetrina per la promozione dell’Italia e dei suoi prodotti, non solo alimentari. Al di là della retorica della promozione del sistema paese, non si può negare che molti degli operatori coinvolti nella filiera siderurgica siano inclini ad accogliere con una perplessa alzata di ciglia la possibilità di sfruttare commercialmente una manifestazione dal titolo FEEDING THE PLANET. ENERGY FOR LIFE (NUTRIRE IL PIANETA. ENERGIA PER LA VITA), che, infatti, appare a prima vista del tutto focalizzata su tematiche legate alle discipline agrarie, alle scienze alimentari, alla biologia o alle biotecnologie e alla logistica, perchè i beni alimentari, una volta prodotti, devono pur essere trasportati ai consumatori. Allora la domanda potrebbe essere: EXPO è un’opportunità per la filiera siderurgica italiana? Anche se la storia non si ripete, rivolgere lo sguardo al passato può darci qualche saggia indicazione: la prima rivoluzione industriale trovò origine e sviluppo nell’Inghilterra del XVIII secolo, per soddisfare la richiesta di macchine ed attrezzature agricole affidabili, in grado di incrementare la produttività del comparto agricolo e zootecnico. Solo l’intenso sviluppo dell’industria siderurgica permise di rispondere a questi bisogni. Molti paesi si stanno soltanto ora avviando a compiere questo percorso, lungo il quale possono sfruttare le competenze tecnologiche già presenti nei paesi industrialmente sviluppati; proprio per i nostri paesi questa può costituire un’interessante opportunità per rivitalizzare la domanda di beni siderurgici. Il mondo siderurgico italiano può giocare un ruolo da protagonista? Forse una risposta corretta possono offrirla solo gli uffici commerciali degli operatori siderurgici, ma vale la pena abbozzare qualche indicazione. In primo luogo la nostra penisola si trova a ridosso di un continente, l’Africa, che si candida ad essere uno dei mercati più promettenti per gli incrementi della propria produzione alimentare, in quanto non potrà più vivere solo delle ricche risorse del suo sottosuolo, ma troverà stabilità e benessere diffuso solo quando riuscirà a garantire un corretto apporto idrico ed alimentare ai propri abitanti. In secondo luogo, l’Italia possiede una quota di produzione, lavorazione e trattamento di acciai speciali da costruzione e di acciai inossidabili, che la vedono collocarsi tra i primi paesi al mondo in questo particolare settore di mercato ad alto valore aggiunto. La componentistica italiana nei settori della trattoristica, della costruzione di pompe e compressori, delle strutture per l’approvvigionamento idrico, nonché nell’industria conserviera è spesso considerata, a ragione, un punto di riferimento per qualità e regolarità di approvvigionamento a livello mondiale, tanto che i maggiori produttori al mondo di attrezzature agricole (es. John Deere, CNH, SAME ecc.) considerano strategica la qualità dei fornitori italiani. Non va inoltre trascurato che la produzione di alimenti è sempre associata alla corretta gestione degli scarti e dei reflui delle attività agro-alimentari/zootecniche, se deve crescere la produzione di derrate agricole e carni, aumenteranno anche i rifiuti prodotti da queste attività e solo tecnologie affidabili e moderne possono limitare gli impatti ambientali. Agricoltura ed allevamento sono sinonimi di campagna, ma spesso non sono sinonimi di ecologia e di bassi impatti ambientali, basti pensare che il settore agro-alimentare e zootecnico è uno dei maggiori produttori di polveri sottili e nitrati. Questi problemi possono e dovranno essere risolti attraverso l’aggiornamento tecnologico ed impiantistico, dove le diverse famiglie di acciaio possono giocare un ruolo di primo piano. La creazione di un contatto tecnico intenso tra i produttori e distributori di acciaio con i costruttori di nuovi impianti e gli ideatori di soluzioni tecnologiche innovative è un’impresa che coinvolge tutta la filiera siderurgica dal produttore sino al costruttore e all’utilizzatore finale, che spesso conoscono solo le proprie esigenze, ma non sanno con quali materiali riuscire a soddisfarle. C’è da chiedersi se non sia il caso di cominciare a muoversi per tempo in questa direzione, arrivare preparati per conquistare nuove opportunità di mercato in Italia e nel mondo. La manifestazione internazionale che vivremo prossimamente richiede l’integrazione delle competenze e può divenire l’occasione per consolidare ed aprire nuovi spazi in settori produttivi che per qualsiasi sistema economico sono e rimarranno irrinunciabili.

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Carlo Mapelli


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  • Commento utente

    Emmesse

    Come sempre il Prof Carlo Mapelli dimostra di essere una persona all'altezza della situazione e molto preparata, purtroppo siamo in Italia, e nel nostro paese "FARE SQUADRA" è un concetto che noi italiani reputiamo lontano dal nostro modo di agire, mi auguro che finalmente questa profonda crisi che ci ha colpito e che tuttora permane, ci faccia aprire gli occhi e.........ci guidi a un cambiamento di mentalità!!!


“Un cavaliere esperto non maltratta mai il suo cavallo”

Joseph Schumpeter

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