29 giugno 2016
C’è un sentiment nuovo, forse una nuova cultura. È frutto di una doppia azione: una visione macro e una sensibilità micro che si trasformano in una spinta dall’alto e dal basso. La Conferenza internazionale sul clima di Parigi ha fissato termini e procedure per il contenimento della temperatura del pianeta. Significa meno emissioni e dunque un modo nuovo di fare industria. A partire dal basso la sindrome di Nimby ha conquistato ogni territorio. Insediare un’azienda è una sfida, soprattutto se produce acciaio (ma anche energia, meccanica, chimica…). La nuova cultura d’impresa è improntata alla sostenibilità: economica, certo, ma anche ambientale e sociale. Alleggerire e comunicare: rendere le imprese sempre più a misura di ambiente; stabilire una relazione con i territori per raccontare quanto si è fatto e quanto si sta facendo. Con la ferma convinzione che senza impresa non c’è sviluppo, non c’è ricchezza, non c’è futuro.
MILANO - 29 giugno 2016
La sostenibilità, e non solo quella ambientale, è stata al centro della discussione al Tavolo che ha aperto a Milano gli Stati Generali dell’ACCIAIO organizzati da siderweb. Che cosa intendono istituzioni e imprese per sostenibilità? Questa la domanda che Maria Luisa Venuta ha posto a Massimiliano Salini, europarlamentare, a Stefano Leoni, membro della Fondazione Sviluppo Sostenibile, e a Giuseppe Pasini, presidente del Gruppo Feralpi. «Sostenibile è ciò che tiene nel tempo – ha ragionato Salini – ed è dunque necessario parlare di equilibrio tra esigenze ambientali ed economico-finanziarie». Per Stefano Leoni la sostenibilità è legata all’accettabilità. Bisogna quindi creare consapevolezza e individuare obiettivi intermedi. «Sostenibilità – ha affermato Pasini – è cultura, la cultura di farsi accettare, ma anche di accettare». L’Europa e l’Italia, ha ricordato il presidente di Feralpi, hanno fatto passi da gigante in termini di risparmio energetico. Importante l’economia circolare, il riciclo delle materie e il controllo dei processi, ma soprattutto «disporre di personale competente per migliorare i processi produttivi, così da poter fare impresa in modo più moderno». Innovazione, cultura diffusa e responsabilità d'impresa sono dunque elementi ritenuti fondamentali da tutti i relatori per garantire sostenibilità e competitività all’impresa. Non poteva mancare un riferimento di Pasini alla concorrenza cinese, «oggi libera di fare quel che vuole» e pertanto rea di concorrenza sleale nei confronti di chi invece rispetta le regole.
30 aprile 2025
L'intervista a Simone Pavan, Technical and Marketing manager ifm electronic, che dal 6 all'8 maggio parteciperà a Made in Steel.
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