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Produzione mondiale in calo, ma l’Europa tiene

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Un mese peggiore di quello italiano è stato vissuto, tra i Paesi a vocazione siderurgica, solo dall’Ucraina. Come già riportato in questo precedente articolo, a giugno, la produzione nazionale di acciaio ha evidenziato una contrazione dell’11,4% rispetto al medesimo mese del 2014. Tra i top producer mondiali, solo l’Ucraina ha fatto peggio, evidenziando un -21,8%, sfornando 2,004 milioni di tonnellate di acciaio, contro i 2,563 milioni di tonnellate di giugno 2014. A livello globale, le acciaierie analizzate dalla World Steel Association hanno prodotto complessivamente 135,594 milioni di tonnellate di acciaio, pari al -2,4% rispetto a giugno 2014, quando furono raggiunti 138,940 milioni di tonnellate. L’Unione Europea nel suo complesso ha prodotto 14,631 milioni di tonnellate, pari al +1,7% nel confronto su base annua. Al suo interno, solo la Germania mette a segno risultati positivi. Le acciaierie tedesche hanno raggiunto quota 3,769 milioni di tonnellate, il 5,8% in più rispetto a giugno 2014. La Spagna ha sfornato 1,273 milioni di tonnellate, segnando un rallentamento del 3,3%. La Francia vede contrarre la propria produzione dell’1,3%, producendo 1,383 milioni di tonnellate, rispetto ai 1,401 milioni di tonnellate dello stesso mese dell’anno precedente.  
Tra gli altri Paesi europei svetta il calo del 4,5% delle acciaierie turche, che hanno sfornato 2,842 milioni di tonnellate, contro i 2,975 milioni di tonnellate del 2014. Il CSI vede complessivamente in contrazione la propria produzione del 10,7% producendo 8,28 milioni di tonnellate. Al dato contribuisce la frenata dell’7,5% della Russia che raggiunge quota 5,643 milioni di tonnellate, contro i 6,101 milioni di tonnellate di maggio 2014. Anche il continente asiatico evidenzia un rallentamento dell’1,9%, fermando il proprio output di acciaio a 92,541 milioni di tonnellate, a fronte dei 94,369 milioni di tonnellate del sesto mese dell’anno 2014. Ad eccezione dell’India (+0,8% con 7,422 milioni di tonnellate), i restanti Paesi analizzati mostrano tutti segni negativi. La Cina manca l’obiettivo dei 70 milioni di tonnellate, fermandosi a 68,946 milioni di tonnellate e facendo registrare un calo dello 0,8% su base annua. Le acciaierie giapponesi hanno prodotto 8,571 milioni di tonnellate, il 6,2% in meno di giugno 2014, mentre la Corea del Sud contiene il calo ad un -3,6%, sfornando 5,862 milioni di tonnellate.
A metà 2015, le acciaierie mondiali hanno sfornato comunque oltre 813 milioni di tonnellate, il 2% in meno del 2014, quando nel medesimo periodo si era vicini a quota 830 milioni di tonnellate.

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