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Il Gruppo Marcegaglia

Da una stanza di 70 metri quadri ad un giro d’affari di oltre 4 miliardi di euro: l’epopea di una multinazionale famigliare

Era il 1959. Un giovane imprenditore mantovano, che fino a poco prima era stato un sindacalista, ha un’idea. Un’idea semplice, ma molto efficace. «Dato che a Medole, a pochi chilometri di distanza da Gazoldo degli Ippoliti, c’era una delle maggiori aziende italiane produttrici di tapparelle, ho iniziato a produrre le guide per le tapparelle, piegando i nastri di acciaio». Questo è l’inizio dell’avventura imprenditoriale di Steno Marcegaglia e del Gruppo Marcegaglia. Il milione di lire risparmiato in dieci anni di lavoro dal futuro Cavaliere sono interamente investiti in azienda, che vanta una superficie di 70 metri quadri, e rappresenteranno la prima goccia di un fiume che nel corso degli anni porterà il Gruppo Marcegaglia ai vertici mondiali nella lavorazione e distribuzione di prodotti siderurgici.

Ma torniamo ai tardi anni ’50. Marcegaglia inizia la propria attività a Gazoldo degli Ippoliti, un paese agricolo della campagna mantovana, ma ben presto i suoi confini s’allargano. Nel 1963 è costituita la Ipas a Contino di Volta Mantovana: l’azienda, che inizialmente conta una decina di dipendenti (mentre a Gazoldo si è già varcata la soglia dei 30), produce trafilati da tondo e da piatto. Nel corso degli anni ’60 l’impegno di Marcegaglia, e la sua propensione agli investimenti, portano ad una crescita costante delle imprese che, dopo l’acquisto di un grande laminatoio per la fabbricazione di nastro a freddo, passa da un output mensile di 100 tonnellate ad oltre 4.000 in soli due anni. Negli anni ’70 avvengono tre importanti eventi: nel 1974 lo stabilimento di Gazoldo si amplia, con la costruzione di capannoni per altri 250.000 metri quadri, dove alla produzione di profili aperti e tubi a freddo si affianca quella di tubi a caldo. Nel 1978 arriva l’acquisizione della Laminatoi Meridionali (Arzano – NA) e nel 1979 quella della Oto Mills (Boretto – RE), società che avrà un ruolo di primaria importanza nello sviluppo impiantistico dei siti del Gruppo Marcegaglia. Con gli anni ’80, sempre grazie ad acquisizioni ed investimenti, avviene un altro grande passo avanti della Marcegaglia. Nel 1982 viene realizzato il polo produttivo di Casalmaggiore (CR), che oggi si estende su una superficie di 320.000 metri quadri, impiega 460 lavoratori per una capacità produttiva di 700.000 tonnellate annue. Nel 1983 sono acquisite la Lombarda Tubi (Lomagna – LC), la Saom (Boltiere – BG) e la Trisider (Tezze – VC), nel 1985 Marcegaglia compra la Maraldi di Ravenna (con gli stabilimenti di Ravenna e Forlimpopoli), la Salpa (Cervignano del Friuli – UD) e la profilnastro di Dusino San Michele (AT). Nel 1988 giunge la costituzione di Biondustrie Mantovane e l’anno successivo gli acquisti di Oskar (Osteria Grande - BO), Nuova Omec, Ennepi  (Lugo di Romagna - RA), Imat  (Fontanafredda - PN), CCT (Gallarate - VA) ed Elet.Ca (Capalle - FI), oltre all’ingresso nel capitale di Elletre di Montebello Vicentino (VI), Fergallo di Motteggiana (MN) e SIM di Sant'Atto (TE) e la costituzione di Marcegaglia Impianti (Saronno – VA). Nel corso degli anni ’80 avviene anche la ristrutturazione interna, con la creazione della Marcegaglia Spa nel 1984, e la costituzione della Fingem Spa nel 1987, che si occupa della gestione delle società operative, del controllo delle partecipazioni del gruppo in società industriali non metallurgiche e della gestione dei portafogli azionari ed obbligazionari. Negli anni ’90, arriva la svolta internazionale del Gruppo Marcegaglia. Oltre ad acquisizioni “domestiche”, come quella della Resco Tubi (Cusago – MI) e dell’OMF (Fiume Veneto – PN), nel 1991 Marcegaglia sbarca negli States rilevando New Bishop Tube (Philadelphia – Pennsylvania) e nel 1992 la Damascus (Greenville – Pennsylvania). Nel 1993 è incorporato il gruppo belga Cotubel, nel 1998 vengono costituite la Oskar USA, AL USA, Oto Mills  USA ed è acquisita un’area nei pressi di Pittsbourgh (Pennsylvania) dove ha sede la Marcegaglia USA. Nel 1999, infine, c’è la costituzione di Marcegaglia Iberica, do Brasil, France e Austria. In mezzo a questo tourbillon di attività statunitensi, in Italia arrivano le incorporazioni di Brollo Profilati (Desio – MI), ETA (Milano), Nuova Forsidera (Corsico – MI e Albignasego – PD), Astra (Mezzolara di Budrio – BO), Siderplanting (San Giorgio di Nogaro – UD), Morteo Nord (Pozzolo Formigaro – AL) e Ponteggi Dalmine. Negli anni 2000 le “prede” di Marcegaglia sono Ercanal (Spagna) e BVB (San Lorenzo in Campo – PU), mentre le attività estere del gruppo hanno un ulteriore impulso, con l’ampliamento dello stabilimento brasiliano, l’inaugurazione di quello polacco (2005), la costituzione dell’impianto cinese di Yangzhou (2008) e l’inizio dei lavori per l’impianto di Vladimir (Russia). Oltre a ciò, un intenso programma di investimenti, che nel triennio 2008-2011 è arrivato a toccare il miliardo di euro, coinvolge gli impianti del gruppo. Nell’ultimo anno il Gruppo Marcegaglia ha deciso di rifocalizzarsi sul proprio core business. «Non è una necessità stringente – ha spiegato il figlio di Steno Marcegaglia, Antonio, Ad del gruppo, a «Il Sole 24 Ore» -, ma valutiamo con maggiore attenzione, rispetto al passato, le opportunità». In quest’ottica l’acciaio sarà sempre più il cuore del Gruppo Marcegaglia, mentre, se si presenteranno le «adeguate possibilità», saranno valutate le cessioni delle attività nel turismo e nelle energie rinnovabili.

 

I numeri – Il Gruppo Marcegaglia oggi conta 50 stabilimenti in tutto il mondo, che coprono una superficie di 6 milioni di metri quadrati con 7.500 dipendenti. Trasforma oltre 5 milioni di tonnellate annue di acciaio, per un fatturato di oltre 4 miliardi di euro, il 90% del quale proveniente dalla divisione acciaio ed il 10% dalle attività diversificate. Il giro d’affari di Marcegaglia è per il 45% concentrato in Italia ed il 55% all’estero, (68% Europa, 32% extra Ue). Tra i 15.000 clienti del Gruppo, il 19% è riconducibile ai settori dell’edilizia e carpenteria, il 9% all’alimentare, ai mezzi di trasporto ed al commercio. Dotato di una gamma vastissima di prodotti («la gamma di semilavorati e prodotti finiti più ampia del mondo» come riporta il sito internet del Gruppo), Marcegaglia è anche il maggior produttore globale di tubi saldati in acciaio inox, con una capacità produttiva di 400.000 tonnellate annue concentrata in 8 stabilimenti. Oltre alla divisione siderurgica, che rappresenta la gran parte del giro d’affari del Gruppo, sono presenti anche una serie di attività orientate alla componentistica per l’industria, per la pulizia della casa, all’engineering, all’energia, alla fornitura di prodotti in acciaio per l’edilizia civile ed industriale e al turismo.


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